Di aspetti tecnici e finanziari ne abbiamo parlato più volte, ma dopo il tam‐tam dell’ultimo periodo, che vede alcuni consiglieri regionali, fin’ora silenti, molto loquaci, ci corre l’obbligo di intervenire. E’ evidente infatti che quei consiglieri lo fanno perché in odore di bocciatura del Piano Mancini ed utilizzano lo “spauracchio” della perdita dei finanziamenti (circa 100 milioni da parte dello Stato), per scopi marcatamente elettorali. Devono sapere, però, che se la soluzione è considerata, da tempo, dannosa per la Città, dallo stesso Comune di Olbia, spettava a loro, non da oggi, intervenire, se davvero desideravano accelerare i tempi e sollecitare chi di competenza; altro che sperare (sotto! sotto!) di perdere quei finanziamenti! D’altronde, era stato lo stesso Ministro Sergio Costa a sollecitare progetti approvati (senza forzature) e cantierabili, con alle spalle una soluzione condivisa, la migliore possibile, tenendo conto delle peculiarità e delle compromissioni in essere della Città.
Da parte nostra, è risaputo, siamo contrari alle vasche di laminazione, dentro o a confine con l’abitato da chiunque proposte, all’allargamento dei canali esistenti o alla realizzazione di 12 chilometri di gallerie. Chiediamo, da sempre: canali scolmatori ove possibile a cielo aperto, con vantaggi evidenti per la sicurezza e con la possibilità di realizzare economie significative da utilizzare per risolvere, in contemporanea, il problema dell’interramento del porto (briglia sul terminale del Padrongianus) e per consentire la riqualificazione dell’abitato attraverso semplici e sicuri interventi a beneficio dei cittadini e dei turisti che la frequentano.
Per concludere, solo qualche domanda circa le procedure seguite e gli sprechi che ne sono derivati : come è possibile, limitandoci a solo alcuni atti dell’ex Dirigente dell’Assessorato dell’Urbanistica del Comune di Olbia, l’Ing. Costantino Azzena, trasferito all’Assessorato dei Lavori Pubblici della Regione Sardegna (Responsabile del Servizio Idrogeologico), che lo stesso abbia potuto:
NEL PASSATO
- dare incarico, senza bando, al Prof. Mancini ed al Dottor Tilocca, per la redazione dell’Aggiornamento del PAI ;
- esaminare e decidere, in prima persona, circa le Osservazioni allo stesso PAI, fatte da cittadini, Associazioni e Comitati;
- dare svariati incarichi ad altri professionisti e realizzare opere, fuori dal Decreto di approvazione del PAI da parte del Presidente della Giunta Regionale, tuttora mancante (12 Milioni di Euro);
- firmare egli stesso progettazioni varie correlate;
- presiedere la Commissione finalizzata all’esame del Bando per l’incarico di una proposta alternativa a “Mancini”, aggiudicato alla Technital;
OGGI
- lui stesso esprimersi, nella sua duplice funzione di controllore e controllato, in antitesi al preliminare parere negativo del Servizio Valutazione Ambientale , circa la validità di progetti da lui curati, ancora all’attenzione dello SVI.
A questo punto, dopo le controdeduzioni dell’Assessorato dei Lavori Pubblici regionale, avverso il parere negativo dello SVI, la “palla” passa al Presidente della Giunta Regionale, On/le Christian Solinas, cui spetta emettere il responso finale.
A nostro parere, se lo scopo della mozione è quello di evitare la perenzione dei fondi, i cittadini possono stare tranquilli, perché quei finanziamenti, salvo che PD e 5 Stelle locali non interferiscano “pesantemente“ con il Governo Centrale, sono da utilizzare per risolvere il problema idrogeologico di Olbia, non ad esporci (con i cambiamenti climatici in atto) ad incrementare i pericoli incombenti, come successo, recentemente, per citarne solo alcuni, con le vasche di laminazione a confine o dentro le città di Livorno, Cereta Mantovana o della stessa Pirri (Cagliari).
Riferite queste cose non possiamo concludere senza un cenno alle posizioni delle forze politiche in campo.
Fatta eccezione per i 5 Stelle di Olbia, che in campagna elettorale, per bocca della loro candidata a Sindaco Maria Teresa Piccinnu, si erano limitati a rivolgere l’invito al PD a ritirare la candidatura di Carlo Careddu, accusato di non aver divulgato l’invito dell’Ufficio VIA della Regione a ritirare il progetto “Mancini”, sotto esame, in quanto ritenuto, già da allora, quasi “irricevibile”!
A posteriori abbiamo compreso il gioco dei 5 Stelle che, non pronunciandosi di fatto sulle tre ipotesi in campo, Mancini, Technital e Studio Equipe, hanno ora la pretesa di sollecitare l’approvazione di un “piano”, sul quale non si sono mai pronunciati, accusando altri del rischio di perdere i finanziamenti!
Chiaro e coerente, invece, l’atteggiamento degli altri partiti.: PD e qualche civico confermano il loro gradimento per “Mancini”, mentre Olbia Futura (F.I.), l’Altra Olbia, UNIDOS e P.S.d’Az. (vedi Dichiarazione del Segretario Salvatore Campus a nome della Sezione olbiese e della Federazione Gallura‐Monte Acuto, sono da sempre tutti a favore di soluzioni capaci di tenere l’acqua “fuori da Olbia”, (quindi con il non gradimento del ”Mancini”).
Il resto è storia di oggi, scontri infiniti fra Comune e Regione (durati anni), soprattutto con riferimento al procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale.
Procedura che parrebbe arrivata, finalmente, al traguardo e che potrebbe costituire, con un incubo che finisce, l’inizio di un percorso nuovo e finalmente veloce.
Piano Anti alluvione Olbia.
La storia: da “Cleopatra” 2013 ai giorni nostri.
Comitato “Salva Olbia” (Flavio Lai)
Qui di seguito i fatti salienti che hanno caratterizzato una brutta storia, caratterizzata da leggerezza, sprechi, lungaggini, con la presunzione di poter fare a meno del coinvolgimento dei cittadini, chiamati solo indirettamente a pronunciarsi, in occasione delle passate elezioni amministrative, col risultato a tutti noto che ha visto soccombere i fautori della soluzione delle vasche e dell’allargamento dei canali (“Mancini”) e la vittoria della soluzione dei canali scolmatori esterni proposta dal Sindaco Nizzi e dallo Studio d’Equipe di Olbia, soluzione quest’ultima, da noi sempre condivisa.
- 18 Novembre 2013 : disastro “Cleopatra”;
- 22 Gennaio2014 : la Giunta Comunale impartisce le direttive per laredazione dello studio della variante al PAI vigente dando incarico al Dirigente ing. Costantino Azzena di predisporre gli atti per l’affidamento dell’incarico;
- 07 febbraio 2014 : alcuni tecnici locali (ingegnere, geologo e geometra) di Olbia propongono al Sindaco Giovannelli la realizzazione di un canale scolmatore esterno, quasi tutto a “cielo aperto”, per convogliare le acque di piena nel Rio Padrongianus, da deviare, a sua volta con briglia, verso la vecchia foce nei pressi del “Caprile”;
- 01 marzo 2014 : Incarico che viene conferito, in modo diretto, al Prof. Ing. Marco Mancini ed al Dott. Giovanni Tilocca (geologo), attraverso le determine 76/14 ed 84/14;
- 06 Novembre 2014 : il Consiglio Comunale con voti 14+1 su 28 consiglieri, adotta il piano predisposto dai due professionisti. Lo stesso viene successivamente pubblicato, “osservato”, discusso ed approvato, nonostante le fortissime critiche e pertinenti segnalazioni al TAR, alla Magistratura ordinaria ed amministrativa, all’ANAC etc.. Prevede 4 vasche di laminazione per complessivi 45 ettari, a Putzolu, Santa Mariedda e Via Nervi (2),oltre l’allargamento dei canali esistenti da portare, in qualche caso, da 10 a 40 metri;
– 20 Febbraio 2015: Il CIPE, pur non avendo, Olbia, i requisiti della immediata cantierabilità (disponendo solo di una scheda, a cura della Regione, di progetti non approvati) , stanziò oltre 100 Milioni di Euro, in aggiunta ai fondi regionali disponibili.
Eppure mancavano e mancano tutt’ora le approvazioni, compresa la valutazione dell’impatto ambientale, il Piano del Rischio per lezone a valle degli sbarramenti in caso di necessitata evacuazione.
Inopinatamente, con quella delibera CIPE, per mettere al sicuro la soluzione, avevano “corazzato”, quindi condizionato la stessa con una descrizione inequivocabile: vasche di laminazione n° 1, 2, 3 e 4!
‐ 23 Gennaio 2016 : nel frattempo Settimo Nizzi, candidatosi a Sindaco, illustrava, pubblicamente, la sua soluzione alternativa a quella di “Mancini”, studiata in collaborazione col Prof. Pagotto, di sua fiducia; promettendo di stracciare il Piano Mancini in caso di vittoria.
La sua soluzione, in contrapposizione, prevedeva una sola vasca di laminazione di 15 ettari (località “Mannazzu” un unico scolmatore esterno in galleria, a partire dalla Zona “BASA”, fino a “Su Lizzu”, nei pressi del Depuratore cittadino (Rio Padrongianus).
- 29 Dicembre2016 : Messo a bando l’incarico per la predisposizione degli atti, con utilizzo di fondi comunali, la spunta la Technital e si conferma per intero la soluzione Nizzi –Pagotto, di cui appena detto;
- 12 Febbraio 2018 con grande velocità e tempismo (subito approvata dal Consiglio Comunale), anche questa proposta finisce a Cagliari sotto forma di “osservazione” al Piano Mancini, al pari della soluzione a cura dello Studio d’Equipe di Olbia, risalente al 7 Febbraio 2014;
‐ Settembre 2019 Preliminare parere negativo da parte del Servizio di Valutazione Ambientale della Regione Sardegna sulle opere progettate sulla base del cosi detto Piano Mancini.
Comitato “Salva Olbia” (Flavio Lai)