Nardo Marino (M5S): “la Regione Sardegna dica come sono stati spesi i soldi del governo. Ancora una volta dobbiamo registrare un ritardo ingiustificabile della Giunta Solinas”.
“La Regione Sardegna spieghi come sono stati utilizzati i fondi erogati dal Governo per il potenziamento del trasporto pubblico locale e perché, durante le conferenze tra Stato e Regioni per confrontare i dati e le problematiche specifiche, continua a marcare visita”.
La richiesta arriva da Nardo Marino, deputatp M5S e componente della Commissione Trasporti della Camera. All’appuntamento tra governo e regioni, per indicare le situazioni di criticità e evidenziare le richieste di aumento dei mezzi per evitare l’affollamento, la Sardegna risulta “np”, non pervenuta.
Nello schema di monitoraggio sull’attivazione di bus turistici e servizi supplementari , la Sardegna è assente. Il Decreto Rilancio dello scorso maggio ha autorizzato la spesa di 300 milioni di euro per le Regioni: fondi da destinare all’implementazione del servizio di scuolabus con l’obiettivo di contenere le presenze degli studenti all’interno dello stesso mezzo.
Una formula semplice: più scuolabus meno riempimento. Anche il Decreto Agosto ha riservato attenzione al problema e con il DI n. 340/2020 sono stati ripartiti 412 milioni (su 500) a titolo di anticipazione, destinandone 406 alle Regioni. “La scorsa settimana, durante il monitoraggio su piano nazionale, la Sardegna è risultata assente – commenta Nardo Marino–.
Non risulta alcun dato circa l’attivazione di mezzi di supporto per evitare gli assembramenti degli studenti”. Questo accade mentre le immagini degli autobus scolastici affollati dove è impossibile rispettare le regole del distanziamento anti Covid e il rifiuto degli stessi studenti di avvalersi dei bus con proteste inscenate davanti alle fermate, continuano a occupare le cronache regionali.
“Il confronto tra il governo e le regioni per evitare che gli assembramenti degli studenti – continua ancora il deputato – è iniziato molto prima dell’estate. Si sapeva che il problema era reale e la Sardegna aveva la possibilità di affrontarlo in netto anticipo rispetto all’inizio dell’anno scolastico. La sensazione è che Cagliari abbia preso coscienza della grave situazione solo grazie alle proteste di chi lo vive quotidianamente, i nostri studenti”. Risale solo all’inizio del mese di ottobre la leggina con la quale la Regione Sardegna ha stanziato due milioni di euro per garantire agli studenti di raggiungere la scuola in totale sicurezza.
“Dopo l’annuncio diffuso a mezzo stampa cosa è stato fatto concretamente per risolvere il problema”, chiede Marino che nei giorni scorsi, durante l’audizione dei rappresentanti della Conferenza delle regioni e delle province autonome sullo stato del trasporto pubblico locale con riferimento all’emergenza sanitaria, ha registrato l’ennesima assenza della Regione Sardegna”.
“Dal Palazzo cagliaritano non è arrivato alcun dato sull’attivazione dei bus turistici o sulle strategie alternative di riorganizzazione del servizio di scuolabus. “La Sardegna – chiosa il deputato – ha aspettato l’inizio dell’anno scolastico per prendere in mano una situazione che si sapeva sarebbe stata esplosiva”