Russia: testimone di Geova prosciolto dall’accusa di “estremismo”
Il 7 ottobre 2020 il Tribunale Distrettuale della Repubblica di Cabardino-Balcaria ha dichiarato non colpevole Yuriy Zalipayev e lo ha prosciolto da tutte le accuse. Zalipayev è il primo Testimone di Geova a essere stato assolto dopo la sentenza della Corte Suprema Russa del 2017, che ha proscritto le attività dei Testimoni di Geova in tutta la Federazione. Il procuratore ha dieci giorni per presentare ricorso.
Nel corso delle udienze, più di 30 persone avevano testimoniato che le presunte attività “estremiste” del sig. Zalipayev erano in effetti di beneficio per la collettività: come tutti i testimoni di Geova, Zalipayev aveva infatti incoraggiato a leggere la Bibbia e a trattare gli altri con rispetto e gentilezza. La sentenza di assoluzione emessa dal tribunale è anche basata sulle conclusioni a cui è giunto di recente il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, che ha affermato che i Testimoni di Geova non possono essere definiti “estremisti”, né praticano o promuovono alcuna forma di violenza (si veda il documento del WGAD, al par. 35).
Christian Di Blasio, portavoce dei Testimoni di Geova, commenta:
“Ammiriamo il coraggio del giudice Elena Kudryavtseva che, nonostante il diffuso clima di intolleranza presente nella Federazione, ha emesso una sentenza imparziale in armonia con le raccomandazioni degli organismi internazionali. Ci auguriamo che questa decisione stabilisca un precedente e dia il coraggio anche ad altri giudici di riconoscere che i Testimoni di Geova sono cristiani pacifici e cittadini responsabili”.
Ad oggi in Russia e Crimea sono 388 i Testimoni indagati, 45 quelli imprigionati, 26 quelli agli arresti domiciliari. Alcuni Testimoni sono stati sottoposti a torture dalle forze dell’ordine. Dalla sentenza della Corte Suprema del 2017 sono state perquisite 1145 case di Testimoni di Geova nella Federazione.