“Le prospettive per la nostra Italia saranno legate a quello che in larga misura decideranno di fare gli italiani. L’importante è che questi soldi diano l’opportunità di riprendere la marcia il che significa aiutare coloro i quali ne abbiano bisogno ma soprattutto rilanciare gli investimenti perché rilanciando gli investimenti rilanciamo le imprese, l’occupazione, il salario e i consumi.
Non insistiamo molto sulle misure di emergenza, perché servivano per l’emergenza pandemica, mi riferisco soprattutto allo smart working. Abbiamo bisogno che le persone tornino a lavorare nei luoghi di lavoro, i ragazzi a scuola e che riprenda la fiducia nel consumo. Il Governo deve trasmettere fiducia”. Lo ha affermato l’economista Giulio Sapelli raggiunto presso l’hotel San Pietro Positano.
“Secondo me, per certi versi, il Governo ha troppo insistito sulla chiusura in casa, mentre dovevamo incominciare a liberare dove era possibile le attività industriali – ha proseguito Sapelli – e soprattutto quelle dei servizi.
I rischi per l’economia italiana possono essere quelli di pensare troppo al sostegno immediato di chi ha bisogno che, sicuramente va fatto però nello stesso tempo bisogna sostenere la ripresa e di un’occupazione non fondata sull’aumento del reddito ma sull’aumento dell’investimento in beni produttivi o in servizi essenziali o non essenziali. Quindi bisogna avere una visione equilibrata.
Bisogna utilizzare bene questi denari che arriveranno e che saranno sempre debiti. Infatti una larga parte di questi soldi dovremo ridarla. E’ comunque un passo avanti anche perché Paesi come la Francia e la Germania hanno bisogno di sostenere l’Italia, ma dobbiamo dare ai giovani un futuro in Italia”.
E Sapelli promuove ampiamente il modello rappresentato dal Distretto Turistico della Costiera Amalfitana che sta puntando molto sul tema della sostenibilità e che anche durante il lockdown ha dato vita ad una comunicazione innovativa.
“Ne penso bene. Il Distretto Turistico della Costiera Amalfitana rappresenta un modello da esportare in tutta Italia. Dobbiamo esportare – ha concluso Sapelli – il modello della Costiera: dalla sicurezza alla sostenibilità e far diventare questo modello una cosa permanente per l’Italia. Dunque non ragionare comune per comune ma ampliare il tutto sul modello Costiera”.