Euribor (indicizzazione mutui a tasso variabile)
Dai massimi di Luglio 2011 (1,60%), il tasso Euribor (3 mesi) ha iniziato una parabola discendente che lo ha portato a quota 0,19% (Dicembre 2012), per attestarsi poco sopra lo 0,20% per tutto il 2013 e il 2014. Ha virato sottozero col mese di Maggio 2015 e dopo, a metà marzo 2020, ha registrato il suo minimo storico sfiorando -0,50%. L’ultima rilevazione, riferita a Settembre 2020, ha segnato un tasso del -0,49%.
Eurirs (indicizzazione mutui a tasso fisso)
Dopo aver mantenuto una media intorno al 3,4% nel 2011, l’Eurirs (25 anni) è sceso a Giugno 2012 a quota 2,13% per poi tornare a crescere fino a 2,75% a Settembre 2013. Da allora ha iniziato una fase discendente di lungo periodo che si è accentuata a Luglio 2019. Ha toccato il minimo storico a Luglio 2020 segnando 0,04%. L’ultima rilevazione del mese di Settembre2020 ha fatto registrare 0,06%, livello che permette oggi di trovare sul mercato mutui a tasso fisso che raramente abbiamo visto in precedenza.
ESEMPIO PRATICO
Stando alle dinamiche dei tassi di Aprile 2020, si è calcolato l’importo della rata mensile di un mutuo ipotecario del valore di 110.000 euro per una durata di 25 anni, ipotizzando che l’immobile valga 160.000 € e che lo spread medio di mercato si attesti all’ 1% sia per il tasso fisso che per il tasso variabile. Con un mutuo a tasso fisso sosterremmo una rata di 418 euro, circa 26 euro in più rispetto a quanto dovremmo sostenere se scegliessimo un mutuo a tasso variabile, in quanto la sua rata ammonta a 392 euro.
Questo chiaramente se i tassi rimanessero sempre agli attuali livelli, cosa che è difficilmente verificabile in un orizzonte temporale così lungo. Volendo optare per la situazione di maggior risparmio, ovvero quella del mutuo variabile, è fondamentale capire quanto il reddito del nucleo familiare sia in grado di sopportare eventuali aumenti di rata, sia in termini di capacità di rimborso sia in termini di sostenibilità del tenore di vita che si è abituati ad avere.
Alcuni esempi utili a capire la differenza tra tasso fisso e tasso variabile:
IMPORTO MUTUO € | DURATA (anni) | TASSO FISSO (€ mese) | TASSO VARIABILE (€ mese) | Tasso Fisso Vs Tasso Variabile
(€ mese) |
50.000 | 10 | 439 | 427 | Fisso +12 euro |
100.000 | 15 | 601 | 577 | Fisso +24 euro |
200.000 | 20 | 925 | 877 | Fisso +48 euro |
250.000 | 25 | 949 | 888 | Fisso +61 euro |
CONCLUSIONI
È chiaro che gli impatti dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus andranno ad influenzare il mercato del credito alla famiglia. Di contro la buona notizia è che ad oggi i tassi bancari legati alle operazioni di mutuo permetteranno di accedere ai finanziamenti per la casa a condizioni veramente vantaggiose. Questo potrà agevolare non solo chi vuole acquistare una nuova abitazione, ma anche chi è interessato a sostituire il proprio finanziamento.