Vincolo sui fondi destinati a Olbia per mitigare il rischio idrogeologico
L’impegno assunto dal Governo è importante: vincolare i fondi destinati alle opere di mitigazione del rischio idrogeologico di Olbia affinché non vi sia alcun rischio che i 150 milioni di euro stanziati per la città gallurese vengano indirizzati altrove. È stato approvato l’ordine del giorno al DL Agosto con il quale Nardo Marino, deputato del Movimento 5 Stelle, ha chiesto al Governo un impegno preciso per garantire la sicurezza dei cittadini di Olbia e lo sviluppo economico della città.
Marino ha inoltre chiesto al Governo di svolgere un’attenta ricognizione sulle cause che hanno prodotto la nota situazione di stallo affinché la città di Olbia possa finalmente essere messa al riparo dal rischio idrogeologico.
Le dichiarazioni
“Mettere al sicuro la città – afferma Nardo Marino, parlamentare e membro della Commissione Trasporti della Camera – è sempre stata la priorità per il Movimento 5 Stelle. Per questo sono soddisfatto per l’accoglimento di questo ordine del giorno. Tra gli impegni presi dal Governo sottolineo la verifica sulle cause che hanno portato allo stallo attuale sulle opere da realizzare. Non basta vincolare i fondi già stanziati. Vogliamo capire – continua Marino – cosa stia accadendo negli uffici regionali chiamati a dare il parere sulle opere di mitigazione del rischio idraulico. Sette anni di attesa sono decisamente intollerabili per una città che continua a essere seriamente a rischio in caso di eventi climatici estremi”.
Nell’odg al Decreto legge Agosto, Marino ricorda la violenta alluvione del 2013 che investì Olbia causando vittime e devastazione.
“A causa dei gravissimi problemi di carattere idrogeologico – si legge nell’ordine del giorno – il 70 % del tessuto urbano è tuttora sottoposto a vincolo di inedificabilità con conseguente limitazione pressoché totale di sviluppo dell’economia”. Il deputato ricorda poi la seconda alluvione, di minore entità, verificatasi nel 2015 e i danni causati dagli eventi calamitosi in termini di distruzione di attività imprenditoriali e di abitazioni e il rischio sempre presente di condizione di assoluta insicurezza rispetto a eventuali eventi climatici estremi.
Quindi il punto sul Piano Mancini, contenente le misure indispensabili per ridurre il rischio idraulico, non ancora giunto a conclusione a causa di contrasti legati all’opposizione manifestata dal sindaco della città e dal tergiversare della Regione Sardegna, soggetto attuatore del piano. Marino ripercorre anche le ultime tappe dell’iter, contraddistinte dalla preannunciata, ma ancora ufficiosa, bocciatura del piano in questione da parte del Servizio valutazioni impatti e incidenze ambientali dell’assessorato regionale dell’Ambiente e il conseguente rischio di perdere i fondi destinati alle opere citate. Gli unici sui quali Olbia può fare affidamento, considerato che la Regione Sardegna ha recentemente presentato il proprio piano di interventi contro il dissesto idrogeologico da finanziare attraverso le risorse del Recovery Plan all’interno del quale, però, non figurano opere relative alla città di Olbia.
Anche alla luce di questa ultima osservazione, l’impegno richiesto al Governo con un atto ufficiale e la sua approvazione assume notevole importanza.