Agnello di Sardegna IGP tra i prodotti per il bonus ristorazione
C’è anche l’agnello di Sardegna IGP tra i prodotti acquistati dal mondo della ristorazione che potranno usufruire del bonus ristorazione. Un contributo a fondo perduto riservato a ristoranti, agriturismi, mense, catering, alberghi, che – dal 14 agosto – hanno acquistato prodotti alimentari made in Italy.
Le domande (aperte da domenica scorsa) si potranno presentare fino a sabato 28 novembre accendendo al portale www.portaleristorazione.it.
Lo rende noto il Consorzio dell’agnello di Sardegna IGP che plaude all’iniziativa che “unisce e fa squadra dal campo alla tavola – commenta il presidente del Consorzio dell’agnello di Sardegna Igp -: tampona l’emergenza con intelligenza guardando lungo tutta la filiera, con ricadute dirette sul mondo della ristorazione, che ha avuto e ha pesanti perdite a causa del Covid-19, e sul mondo agricolo e alimentare locale, oltre a dare un ottimo messaggio sul consumo di prodotti locali anche ai consumatori”.
L’intervento
Si tratta di un intervento di 600 milioni di euro. Si potranno richiedere contributi a fondo perduto fino a un massimo di 10.000 euro, iva esclusa (minimo mille euro), attraverso il sito www.portaleristorazione.it o in un ufficio postale: si dovranno presentare le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani, anche DOP e IGP, e vitivinicoli, di almeno tre differenti tipologie di prodotti agricoli e alimentari; il prodotto principale non può superare il 50% della spesa totale sostenuta, mentre il contributo non può mai essere superiore all’ammontare complessivo degli acquisti.
“Dopo un primo controllo – fanno sapere dal ministero delle politiche Agricole – sarà versato in automatico un anticipo del 90 per cento degli acquisti effettuati. Verificata la documentazione, saranno emessi i bonifici a saldo del contributo concesso”.
“Una iniziativa lodevole che finalmente valorizza la materia prima del territorio – afferma il direttore del Contas. – Legare il contributo alla provenienza del prodotto significa sostenere dal campo alla tavola l’economia locale e tutto ciò che ne consegue in termini anche di identità e sostenibilità. Tra le priorità non potevano ovviamente mancare i prodotti a marchio di tutela, sinonimo di grande qualità e del forte legame delle eccellenze agroalimentari al proprio territorio di origine, come lo è l’agnello”.
“Un messaggio, quello che arriva da questa iniziativa, importante che va sostenuto da tutta la filiera – evidenzia il presidente Battista Cualbu. – Occorre fare squadra sempre e non a corrente alterna quando conviene sventolare la bandierina dei quattro mori e tricolore. L’importazione settimanale di oltre 2.500 agnelli che arrivano dalla Corsica, seppur legittima, non va sicuramente in questa direzione soprattutto in questo periodo in cui i consumi stanno registrando una battuta d’arresto a causa della chiusura anticipata della ristorazione”.