Le notizie che arrivano dalle fonti ufficiali dagli osservatori dei Ministeri competenti non sono incoraggianti: dal mese di marzo, mese di inizio del primo lockdown, ad oggi sono in forte aumento, le consulenze di psichiatri e psicologi e il consumo di farmaci ansiolitici, antidepressivi e droghe illegali.
“Il lockdown ha portato a un aumento dell’abuso di droghe” si legge in una nota dell’IEuD. “Le limitazioni ai movimenti e agli scambi sociali hanno infatti favorito la ricerca degli effetti gratificanti delle sostanze d’abuso. Addirittura, i consumatori di droghe sono aumentati e sono aumentate le sostanze disponibili e quelle sperimentate.”
Non c’è dubbio che la situazione che stiamo vivendo a livello planetario, possa favorire l’insorgere di ansia, paura, rabbia, insicurezza e apprensione per il futuro, soprattutto in coloro che erano abituati ad una vita con una certa stabilità finanziaria e sicurezza nel campo del lavoro, della vita sociale e famigliare. La mancanza di dati stabili, su come vivremo la giornata di domani, se in un nuovo lockdown e se potremo aprire la nostra attività commerciale, o come sarà il futuro per i nostri figli e nipoti, solo per citarne alcune, non fa dormire sonni tranquilli a moltissime persone. Forse a tutti noi. Solo un irresponsabile non sarebbe preoccupato da una situazione così irreale. Ecco allora che arriva il consiglio dell’amico che è ricorso al farmaco “tranquillante” consigliato a sua volta da un altro “amico”, che gli consente di dormire. O della situazione in cui si è venuto a trovare il ragazzino adolescente che da un giorno all’altro non ha più il suo punto di riferimento della scuola e si ritrova ad oziare per ore e a dover “riempire” il vuoto con la sostanza passata di mano dall’amico di turno.
Questo scenario ha creato le condizioni di base per lo sviluppo dei sintomi e dei disturbi che portano alla richiesta di sollievo attraverso l’uso di psicofarmaci, droghe di ogni genere e alcol. Un meccanismo che consolida l’idea per cui per ogni problema ci sia una soluzione “semplice” ricorrendo ad un farmaco o sostanza che ne allontana il peso. Un meccanismo diabolico che è il cuore stesso della dipendenza: la necessità assoluta di dover ricorrere a qualcosa di esterno a noi stessi per trovare sollievo. L’isolamento e il distanziamento sociale cui siamo stati costretti durante il lockdown ha senz’altro favorito questa mentalità, radicando un modo di pensare che amplifica il rischio di dipendenza da sostanze ritenute indispensabili.
Interrompere questa spirale discendente che qualcuno ritiene inarrestabile, è l’impegno dei volontari della Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology della Gallura che da mesi stanno divulgando l’informazione corretta sulle conseguenze derivate al corpo e alla mente dalle droghe di qualsiasi tipo e dall’abuso di farmaci prescritti come antidolorifici e antidepressivi. Convinti che, come scriveva il filosofo L. Ron Hubbard al quale si ispirano: “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che sono comunque l’unica ragione di vivere”, i volontari nella serata di lunedì 2 novembre distribuiranno centinaia di libretti “La Verità sulla Droga” nelle strade dei centri di Olbia e Arzachena convinti che l’unico modo per vivere la propria vita sia quella di essere sempre nelle condizioni di poterla gestire e decidere grazie alle proprie capacità e liberi dalla droga.