Buoni spesa per l’emergenza Covid 19: la novità nel Decreto Ristori ter. Torna il contributo erogato dal Comune, adottato dal governo già all’inizio della crisi epidemiologica come strumento di sostegno ai cittadini in difficoltà. A prevedere una nuova tranche è l’articolo 2 del DL n. 154 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 23 novembre 2020 che stanzia 400 milioni di euro.
A prevedere il sostegno per i cittadini maggiormente colpiti dagli effetti economici del coronavirus è l’articolo 2, Misure urgenti di solidarietà alimentare, che stanzia 400 milioni di euro.
Ad anticipare la cifra, prima della pubblicazione del testo in Gazzetta Ufficiale, era stato il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri dal suo profilo Facebook con un post datato 21 novembre 2020:
“Per non lasciare indietro nessuno, abbiamo anche previsto un fondo di 400 milioni di euro da destinare ai comuni, per sostenere le famiglie maggiormente in difficoltà attraverso l’erogazione di buoni spesa e generi di prima necessità, come avvenne durante la prima fase della pandemia”.
Buoni spesa per l’emergenza Covid erogati dal Comune: la novità nel Decreto Ristori ter
I buoni spesa per l’emergenza Covid 19 inseriti nel Decreto Ristori ter, infatti, non sono una novità assoluta. Si prevede una nuova tornata del contributo erogato dal Comune e utilizzato come sostegno ai cittadini già all’inizio della crisi epidemiologica.
Nel testo del DL numero 154 del 2020 si legge:
“ Al fine di consentire ai comuni l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare, è istituito nello stato di previsione del Ministero dell’interno un fondo di 400 milioni di euro nel 2020, da erogare a ciascun comune, entro 7 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sulla base degli Allegati 1 e 2 dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 658 del 29 marzo 2020”.
Sul piano pratico, dunque, si ripropone lo schema già adottato lo scorso aprile per l’erogazione dei buoni spesa da parte del Comune di riferimento.
Secondo quanto stabilito nelle note di indirizzo sul tema diffuse dall’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, il 30 marzo, dovrebbero essere gli enti territoriali a stabilire le modalità di utilizzo dei buoni spesa e ad individuare chi ne ha diritto.
Anche questa volta, quindi, i cittadini dovranno far riferimento alle regole specifiche indicate dal proprio Comune di residenza.
Buoni spesa per l’emergenza Covid erogati dal Comune nel Decreto Ristori ter: chi ne ha diritto?
Nella prima tornata di buoni spesa per l’emergenza Covid 19 anche gli importi erano diversi da territorio a territorio e probabilmente anche questa volta sarà così. Ad esempio a Roma potevano arrivare fino a 500 euro per le famiglie composte da 5 o più persone, con tre fasce in base alla composizione del nucleo familiare.
In linea generale, sono due le formule possibili secondo le regole indicate la scorsa primavera:
- buoni spesa da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari presso i negozi indicati in un elenco pubblicato dal Comune sul sito istituzionale;
- acquisto e distribuzione di generi alimentari o prodotti di prima necessità.
L’ordinanza citata nel Decreto Ristori ter stabilisce, inoltre, anche a chi spettano i buoni spesa:
“L’Ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica da virus Covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico”.
Dopo la pubblicazione del testo ufficiale che conferma una nuova tornata della misura, si attendono le istruzioni pratiche dei singoli Comuni da seguire per poter beneficiare dei nuovi buoni spesa per l’emergenza Covid.
Diego Denora
Fonte: www.informazionefiscale.it