Campagne di scavo archeologico: si tratta di siti per i quali è stata segnalata la necessità o addirittura l’urgenza di intervento per ragioni di sicurezza o per rischio di perdita del bene, anche in considerazione dei compiti attribuiti alla Regione di concorrenza nella tutela dei beni culturali.
“In particolare – sottolinea Biancareddu – la Regione promuove e coordina interventi di restauro dei beni culturali sulla base di metodologie definite d’intesa con gli organi statali competenti, con le università e gli istituti di ricerca archeologica e paleontologica nel territorio della Sardegna.
La Sardegna rappresenta una realtà territoriale nella quale archeologia e paesaggio costituiscono un’offerta culturale di grande qualità e peculiarità che, se opportunamente organizzata anche attraverso l’attivazione di circuiti turistici, è in grado di promuovere e valorizzare l’intero contesto di riferimento, migliorandone la capacità attrattiva e determinando positive ricadute di tipo economico ed occupazionale, a vantaggio anche della popolazione residente.
In attuazione dell’accordo e in collaborazione con gli uffici periferici del Ministero competenti territorialmente, è stato individuato un insieme di siti che necessitano di finanziamenti per interventi di tutela, conservazione e valorizzazione.