In un ulteriore provvedimento del Capo Dipartimento della Protezione Civile, Decreto n. 371 del 5 febbraio 2020, si legge che:
Il Comitato Tecnico scientifico svolge funzioni di consulenza al Capo del Dipartimento della protezione civile in merito all’adozione delle più opportune misure di prevenzione necessarie a fronteggiare la diffusione delle patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.
Una successiva ordinanza di PC inserisce nuovi nomi rispetto alla lista originale di costituzione del CTS.
Ad oggi i membri effettivi del Comitato Tecnico scientifico sono 26, nomi indicati dal Ministro della Salute e dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, rappresentativi delle Istituzioni Nazionali pubbliche e private attive nell’attuale pandemia.
I membri del CTS svolgono questa attività “pro bono” con un rigoroso “spirito di servizio” alla comunità ed al sistema sanitario del nostro paese.
Dalla sua costituzione il CTS si è incontrato 125 volte, ha partecipato a 3 Consigli dei Ministri, ha avuto interlocuzione con 16 Ministri del nostro Governo, producendo 550 raccomandazioni contenute nei verbali puntualmente inviati, per il tramite del Capo Dipartimento della Protezione Civile al Ministro della Salute e ai Ministri interessati dalle valutazioni.
I dossier esaminati interessano la vita quotidiana dei cittadini in era COVID 19, muovendo da questioni sanitarie, a temi relativi al mondo della scuola, dei trasporti, del turismo, della ristorazione, della pubblica amministrazione, dei centri commerciali e molto altro.
Il CTS ha sempre analizzato i dossier che sono stati sottoposti al Comitato partendo da una valutazione squisitamente scientifica e sanitaria, non sono mai state affrontate questioni relative ad aspetti politici, economici, di sicurezza o altro, e mai, a tutt’oggi, condizionamenti di ogni natura hanno influito sulle decisioni e sui pareri espressi dal Comitato.
Le valutazioni del CTS contenute nei verbali, resi pubblici per decisione della Presidenza del Consiglio con un periodo di restrizione alla pubblicazione di 45 giorni dalla loro emissione, sono state di volta in volta tradotte in atti normativi per esplicita decisione dei Ministri competenti e del Governo.
E’ necessario ribadire che il parere tecnico del CTS NON ha, né può avere alcuna valenza politica o amministrativa essendo, come detto, espressione di una “consulenza” scientifica atta a supportare decisioni politiche.
Anche in questa seconda fase della pandemia le puntuali valutazioni della situazione sanitaria del territorio competono alla filiera costituita da Regioni, Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute che settimanalmente analizzano i dati relativi ai 21 indicatori sanitari definiti con DM del Ministro Speranza il 30 aprile 2020, e forniti dalle Regioni alla cosiddetta “Cabina di Regia” istituita presso il Ministero della Salute cui partecipano rappresentanti delle Regioni, dell’ISS e dirigenti del Ministero stesso.
Il CTS NON ha ruolo né partecipa alla “Cabina di regia”.
In merito alle recenti evoluzioni della crisi che hanno visto la pubblicazione del DPCM del 3 novembre us, agli articoli 2 comma 1 e 3 comma 1, il CTS viene coinvolto nelle valutazioni relative a possibili ulteriori misure di contenimento che verranno adottate con decreto del Ministro della Salute. Il coinvolgimento previsto dal DPCM prevede che la Cabina di Regia fornisca al CTS i dati e le proprie analisi. Il Comitato Tecnico Scientifico dovrà, a sua volta, esprimere una valutazione considerando l’evoluzione globale della pandemia nel paese.
Non sono pertanto corrette le affermazioni di Presidenti di Regione, di capi di Partito, di “esperti” e di organi di stampa che imputano al CTS la diretta responsabilità decisionale relativamente alle indicazioni di scenario ed alle conseguenti misure restrittive decise dal Governo.
Come non sono corrette imputazioni di responsabilità al CTS di mancata definizione di procedure, standard operativi e linee di indirizzo da destinare agli operatori sanitari in servizio sul territorio. Queste, come noto, sono competenze esclusive del Ministero della Salute che ha la responsabilità di definire gli standard ed i modelli operativi prevedendo la redazione di circolari di indirizzo destinate agli operatori sul territorio.
Nel contesto della pandemia da COVID 19 è frequente che il Ministero della Salute chieda un parere al CTS, relativamente a circolari di interesse specifico, ma la responsabilità di redazione, indirizzo e monitoraggio delle circolari resta in capo alle diverse Direzioni Generali del Ministero della Salute.
Fonte: Agenzia Dire – www.dire.it