Covid-19: le Associazioni sportive sarde chiedono aiuto alla Regione
“Alla cortese attenzione degli organi di stampa, dell’Assessorato alla pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, all’Assessorato degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica, Assessorato dell’Igiene e Sanità e dell’Assistenza Sociale della Regione Sardegna.
Siamo un coordinamento sardo di Associazioni sportive, culturali e di promozione sociale e circoli privati e vi scriviamo in merito allo stato della nostra attività in seguito alle ultime misure statali per contrastare la crisi sanitaria.
Premesso che:
Riteniamo l’emergenza, a prescindere dalla nostra condizione particolare, non solo reale ma anche preoccupante e crediamo che la lotta al virus debba senza ombra di dubbio essere al primo posto nei pensieri di tutti.
Premesso che:
I circoli e le associazioni, per la loro stessa natura, hanno alcuni obblighi che li pongono in automatico in condizione di controllare in maniera più semplice gli ingressi e gli assembramenti. Primo fra tutti l’obbligo di far entrare esclusivamente i tesserati.
Premesso che:
La serrata di marzo, aprile e maggio ha causato la chiusura di una serie di realtà associative provocando un ulteriore impoverimento della società sotto il profilo della produzione culturale, artistica, politica, mutuo appoggio verso le persone più bisognose.
Constatato che:
La situazione sanitaria è complicata e non ci saranno probabilmente altri decreti ministeriali, a breve, che ci permettano di riprendere le nostre attività. Che le misure governative di sostegno e finanziamento del nostro settore sono ampiamente insufficienti e inadeguate.
Chiediamo che:
La Regione Sardegna, in collaborazione con i Comuni, attivi un fondo straordinario che permetta alle nostre associazioni di pagare i canoni di affitto e le utenze, tali da permetterci di non dover abbandonare i nostri progetti o i locali dove abbiamo lavorato duramente in questi anni”.
Coordinamento Associazioni Sarde