A dirlo sono i consiglieri regionali del Partito Democratico che attraverso un’interrogazione presentata in Consiglio, primo firmatario Roberto Deriu, chiedono lumi alla Regione circa l’istituzione delle USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, anche in relazione alla necessità di fornire risposte alla popolazione nelle aree in cui sono maggiori i casi di positività per i medici della medicina generale.
“Con la deliberazione del 15 aprile scorso – spiegano i consiglieri PD – il Commissario Straordinario dell’ATS aveva stabilito che la Sardegna dovesse istituire le USCA. Vere e proprie squadre di medici e infermieri che curano i malati Covid per assisterli a domicilio. Fanno tamponi e prelievi del sangue, somministrano le terapie e monitorano lo stato della malattia. Si tratta di interventi coordinati con i medici di famiglia che forniscono supporto a famiglie e anziani, spesso evitando i ricoveri”. La stessa deliberazione aveva stabilito che fosse dato mandato con urgenza ai direttori delle ASSL, in attesa della conclusione della contrattazione sindacale in corso presso il competente Assessorato Regionale, di provvedere all’immediata costituzione delle USCA in ogni Distretto sanitario.
“Il numero e il funzionamento delle USCA in Sardegna, però, non è stato mai reso noto – denunciano i dem –. Per questo motivo, l’assessore alla sanità Nieddu ci deve spiegare, dati alla mano, quante Unità Speciali di Continuità Assistenziale sono state attivate in Sardegna per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da Covid, e dove si trovano. Vogliamo anche sapere se la Regione ha sottoscritto la convezione con i medici di medicina generale per provvedere ai tamponi. Inoltre – concludono i consiglieri PD – è necessario che vengano fornite le procedure che devono seguire i sindaci dei comuni nei quali si segnalano i casi di positività al Covid, al fine di evitare l’aggravarsi della situazione di emergenza per quanto riguarda la sanità territoriale”.