Endoscopia chiusa ad Alghero. Centinaia di pazienti senza risposta.
Endoscopia chirurgica chiusa da circa un mese all’Ospedale Civile di Alghero. Centinaia di pazienti, tra questi anche i malati oncologici, senza risposta.
Se i pazienti vogliono essere visitati, se devono fare la colonscopia o la gastroscopia devono recarsi da un privato a pagamento. Disdetti gli appuntamenti presi da tempo, anche quelli di prevenzione tumorale.
Una triste realtà che denunciamo con forza. Lo smantellamento dello stato sociale: inaccettabile. E chi non può permettersi di pagare, non può curarsi: assurdo.
Denunciamo il depotenziamento dei reparti e la chiusura degli stessi, l’interruzione dei servizi, in nome di una scelta immorale, tra l’apertura di servizi per i malati covid e la chiusura di altri per altri malati, altrettanto gravi. Nel caso dell’endoscopia di Alghero, per fare fisicamente spazio alla scelta di dedicare la terapia intensiva ai pazienti covid si è interrotto il servizio dell’endoscopia, trasferiti medici e infermieri, in attesa di una nuova ubicazione al terzo piano del Civile. Una interruzione di pubblico servizio bella e buona figlia della scelta di non realizzare nessuna modifica strutturale nell’ospedale Civile.
Una sanità algherese allo sbando che interrompe le prestazioni, senza direttore del distretto e senza direttore del presidio, annaspa in una situazione paradossale dove ogni giorno vengono messe in discussione le decisioni del giorno prima. Si corra ai ripari al più presto, nominando persone qualificate, competenti e con esperienza, subito al lavoro per coordinare il presidio e il distretto. Si ripristinino immediatamente servizi pubblici e prestazioni sospese. La politica – anche da parte di chi è nello scranno più alto del Consiglio Regionale – si metta da parte perché combina solo guai e scelga tecnici preparati che ci tolgano fuori da questa situazione incresciosa.