In tempo di Covid il rispetto dei diritti umani non è un optional ma una necessità
Mano a mano che passano i mesi, è sempre più evidente come il virus e la pandemia stiano colpendo tutti indistintamente. Quasi a significare che il virus abbia capito perfettamente il messaggio del primo articolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Tutti gli esseri umani nascono liberi e uguali in dignità e diritti”.
Tutto verom visto che il virus non sta risparmiando nessuno, colpendo indistintamente tra nomi noti e meno noti, ma non possiamo non osservare come, all’interno delle nostre società, alcune categorie stiano soffrendo più di altre.
Non c’è dubbio che la crisi economica apparentemente tocca tutti indistintamente, ma chi può permettersi di pagare le cure e l’assistenza soffre meno le carenze del sistema sanitario nazionale di quanto le soffrono coloro che devono affidarsi alle cure delle strutture pubbliche. Alcune nostre regioni, specie del sud, stanno soffrendo più di altre gli effetti della disorganizzazione e della malasanità. Una situazione che fa emergere realtà diverse e cittadini di serie A e di serie decisamente inferiori.
Le categorie più deboli stanno soffrendo maggiormente questa crisi, doveroso quindi che debbano essere oggetto di maggiori attenzioni da parte di chi è preposto ad amministrare, stando bene attenti a prendere le decisioni per garantire a tutti il diritto alla salute.
Dal punto di vista dei diritti questa crisi può costituire un’opportunità per fare quei cambiamenti radicali necessari per mettere le basi per una società nuova, più solidale, dove nessuno si senta escluso. Prendere coscienza e consapevolezza dei propri e degli altrui diritti, sarebbe già un primo passo affinché “i Diritti Umani siano resi una realtà e non un sogno idealistico”, come scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard. Usciremo da questa crisi tutti insieme e più forti di prima solo se saranno garantiti i diritti umani a tutti e se tutti avremo capito il contenuto di quel primo articolo che dichiara che siamo tutti liberi e uguali e con gli stessi diritti.
Lavorare sul tessuto sociale, e soprattutto sui giovani per promuovere un radicale cambiamento culturale nel campo dei diritti umani, è da circa 20 anni l’impegno dei volontari di Gioventù per i Diritti Umani e della Chiesa di Scientology. Per questo non risparmiano le energie nel diffondere i materiali educativi e nel creare occasioni di divulgazione del messaggio del rispetto dei diritti umani.
Lo faranno anche questa settimana, nella mattinata di martedì 1° dicembre, informando i ragazzi della scuola media “A. Gramsci” a Monastir e a Olbia nei negozi delle strade del centro.
Info su materiali e attività: www.gioventuperidirittiumani.it