A dimostrazione che su questo fronte il nostro Paese non ha subito alcuno scippo, né mai lo subirà”.
Lo afferma il deputato del Movimento 5 Stelle Pino Cabras, Vicepresidente della Commissione Esteri e relatore della legge che istituisce la Zona Economica Esclusiva. Una norma attesa da ben ventisei anni (la convenzione sul diritto del mare di Montego Bay è entrata infatti ufficialmente in vigore nel 1994), presentata tra gli altri da tutti i parlamentari sardi del Movimento, che consentirà al nostro Paese la possibilità di sfruttare economicamente e tutelare dal punto di vista ambientale un’ampia porzione di mare, soprattutto ad ovest della Sardegna.
La Zona Economica Esclusiva (Zee) è quell’area marina che si estende fino a 200 miglia nautiche oltre il limite esterno del mare territoriale di ciascuno Stato (fissato in dodici miglia dalla costa). Nella sua Zee l’Italia potrà esercitare il diritto sovrano di sfruttamento esclusivo delle risorse naturali (biologiche e minerali) e la propria giurisdizione in tema di tutela ambientale e ricerca scientifica, nonché riguardo la realizzazione di impianti e strutture artificiali.
“Grazie al voto di oggi saranno protetti gli interessi dei pescatori italiani rispetto alle battute di pesca illegali di imbarcazioni che provengono da aree esterne al Mediterraneo e potrà decidere, in maniera esclusiva, come sfruttare le risorse minerarie, con l’obiettivo di tutelare il paesaggio costiero e il turismo marittimo”, spiega Cabras. “Si compie la più grande ridefinizione legale del territorio nella storia della Repubblica. E la Sardegna – prosegue il deputato – potrà acquisire una nuova centralità nel Mediterraneo: da isola di confine (e di confino) ad avamposto di terra della Zee”.
La Zee rafforza inoltre l’Italia nel confronto con gli altri Paesi. Nel marzo del 2018 l’Algeria aveva infatti istituito una propria Zee senza un preliminare accordo con gli Stati frontisti e confinanti, creando un’area sovrapposta, ad ovest della Sardegna, alla Zona di protezione ecologica istituita dall’Italia nel 2011 e con l’analoga Zee istituita dalla Spagna nel 2013. Da ciò, ha spiegato Cabras alla Camera, “ne è derivato un contenzioso, ben gestito dal Governo italiano grazie alle ottime relazioni italo-algerine, che ha innalzato il livello di attenzione sul nostro patrimonio marittimo e, di riflesso, sulla nostra centralità mediterranea sul piano sia geopolitico sia commerciale”.
“Nessuno scippo dunque ai danni della Sardegna” spiega Cabras, “posto che è proprio il diritto internazionale a stabilire che le delimitazioni delle zone economiche esclusive devono essere definite attraverso un accordo bilaterale tra gli Stati. La Zee rafforzerà i diritti della nostra Repubblica, in modo inequivocabile”, conclude Cabras.