I militari italiani della missione Unifil in Libano hanno donato un impianto di rifornimento dell’acqua per il frantoio comunale di Safad Al Battikh.
I militari italiani di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud, hanno donato un sistema di accumulo dell’acqua per il rifornimento idrico del frantoio di Safad Al Battikh, un piccolo villaggio dell’unione delle municipalita’ di Tibnin.
Il progetto, che consentira’ l’ottimale funzionamento dell’impianto del frantoio comunale, e’ stato realizzato a beneficio degli agricoltori libanesi di tutti i villaggi limitrofi, per i quali la mancanza di un simile impianto avrebbe significato un aggravio di spese difficilmente sostenibile anche a causa della pesante crisi economica, aggravatasi con l’emergenza Covid-19.
Alla cerimonia di inaugurazione ha preso parte il comandante del contingente italiano di Unifil, generale Andrea Di Stasio, e il sindaco di Safad Al Battikh, Ali Souhad Zeinalddine. Il primo cittadino ha ringraziato i militari italiani per la tempestività dell’intervento e per l’attenzione rivolta a un progetto che punta a valorizzare la qualita’ del prodotto e ad aumentarne la produzione a livello locale.
L’attività di cooperazione civile-militare, in sinergia con l’azione svolta dalle Nazioni Unite, dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e dal ministero della Difesa, ha permesso dal 2006, anno di inizio della missione Unifil, la realizzazione di progetti a “impatto immediato”, con interventi su ambiente, amministrazione civile e infrastrutture civili essenziali, tesi al miglioramento e al continuo sviluppo della società del Sud del Libano.