“Sono trascorsi ormai sette anni da quel 18 novembre 2013, quando Olbia venne travolta da “Cleopatra”. Sette lunghi anni dove ancora non si è realizzata alcuna opera degna di tale nome per mitigare il rischio idrogeologico. Progetti, piani, idee ecc. ma ancora tutto è fermo! La città entra in ansia quando si vede il cielo grigio che minaccia pioggia. Ma è così difficile scegliere e realizzare tali opere? E’ indubbiamente una domanda che ci interroga, anche vedendo che in altre parti d’Italia (ponte Morandi!) la messa in sicurezza e nel caso specifico la ricostruzione è stata celere.
Certo i tempi della politica sono molto lenti, ma in questo caso, si gioca con problematiche serie che se ripetute potrebbero ancora costare vite umane e danni ingenti al tessuto sociale, e visto anche il periodo in cui siamo immersi, sarebbe un ulteriore catastrofe . A sette anni da quella sera mi chiedo perché non si sia riusciti a intervenire seriamente, eppure i finanziamenti, pare ci siano, perché attendere ancora? La politica, quella seria, quella che dovrebbe interessarsi appunto della Polis è relegata in un angolino. Credo che sia ora di iniziare a pensare alla Polis in termini meno politici e più operosi, proprio in funzione di una messa in sicurezza della città, è un impegno che maggioranza, ma anche opposizione, insieme, devono sentire nelle loro coscienze, altrimenti non ha senso sedere in Consiglio Comunale, per far cosa? Non fosse altro perché le vittime del 18 novembre 2013, i commercianti che hanno perso tutto, gli abitanti di case sconquassate, lo chiedo ancora. Ma è tutta la città che chiede di agire indipendentemente dal credo politico, perché il disastro quando succede, non chiede quale appartenenza hai, se sei di destra o di sinistra o di centro! Quando si fa il compleanno si fanno gli auguri, ecco per questo anniversario auguro alla nostra città che in brevissimo tempo vengano fatte quelle opere che la mettano in sicurezza contro quel tipo di calamità naturali, per fare riacquistare serenità e tranquillità ai nostri concittadini.”