Ricordiamo infatti che la l’assenza dei soccorsi ha contribuito alla morte, dopo atroci sofferenze dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio del traghetto. Purtroppo, la sentenza ha rigettato l’istanza dei familiari per intervenuta prescrizione, giustificando il fatto che ultimo processo della sezione penale della Corte di Appello di Firenze risulta chiuso a febbraio 1998, e, cosa di una gravità estrema, considerando la relazione della Commissione Parlamentare di Inchiesta sul Moby Prince unicamente un atto politico.
Proprio le risultanze del lavoro della Commissione Parlamentare, che hanno scardinato le verità processuali del passato, hanno portato i familiari delle vittime a citare lo Stato. Va giusto ricordato che tale azione non aveva lo scopo di avere chissà quali risarcimenti, ma fondamentalmente quello di riuscire a avere giustizia.
I familiari delle vittime del Moby Prince non si fermeranno, neanche dopo questo ennesimo colpo. Per tale motivo i rappresentati delle associazioni 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince e Associazione 140 Vittime Moby Prince hanno inviato una lettera al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed ai Presidenti Consiglio, del Senato e della Camera, Giuseppe Conte, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, per esprimere il proprio pieno dissenso riguardo all’esito della sentenza civile e per chiedere un loro intervento pubblico, visto anche le belle parole pronunciate da tutti in occasione dell’anniversario del 10 aprile scorso, e infine per chiarire come sia possibile che una Commissione Parlamentare, come quella sul Moby Prince, possa avere unicamente una valenza politica.
Lettera aperta
Ill.mo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Ill.mo Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte
Ill.mo Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati
Ill.mo Presidente della Camera Roberto Fico
Illustrissimi Presidenti, dopo quasi 30 anni dalla strage del Moby Prince, avvenuta nella notte del 10 aprile del 1991, con un tragico tributo di 140 morti bruciati sul traghetto in navigazione da Livorno per Olbia, nelle acque antistanti al porto di Livorno, dobbiamo subire l’ennesimo duro colpo. I familiari delle vittime del Moby Prince ad aprile 2019 hanno citato lo Stato per inadempienze legate al mancato controllo del porto di Livorno e all’assenza di soccorsi alle persone presenti sul Moby Prince, azione quest’ultima che ha contribuito alla morte, dopo atroci sofferenze dei passeggeri e dei membri dell’equipaggio del traghetto. Ebbene è di questi giorni la sentenza della Sezione Civile del Tribunale di Firenze, a nome del Dott. Massimo Donnarumma, ha rigettato l’istanza per intervenuta prescrizione.
Tra le varie argomentazioni viene riportato che le conclusioni risultanti dal lavoro della Commissione Parlamentare di Inchiesta della precedente legislatura, che hanno ribaltato le verità scaturite dalle indagini e dai processi del passato, non possono essere prese in considerazioni avendo solo e unicamente una valenza politica. La sentenza ha inoltre ha sminuito il lavoro fatto dalla Commissione, evidenziando che la stessa “non ha individuato nuovi e diversi elementi su cui poter fondare nuove ipotesi di responsabilità, ma ha fornito una valutazione diversa degli stessi elementi”; che “non ha disvelato verità e certezze nuove, avendo solo rivalutato fatti già conosciuti ed accertati in sede penale”; che “ha solo espresso valutazioni e giudizi e, per vero, in qualche caso, ha solo sollevato dubbi sull’operato dell’autorità giudiziaria”; e infine “la sua Relazione finale è un atto politico, non essendovi nell’ordinamento norma o principio alcuno per cui, all’esito di una inchiesta siffatta, possa dirsi superato l’accertamento compiuto sui medesimi fatti in sede giurisdizionale e possa ancorarsi alle risultanze della commissione d’inchiesta il decorso del termine di prescrizione”.
Illustrissimi Presidenti, come familiari riteniamo che le affermazioni riportate nella sentenza della Sezione Civile del Tribunale di Firenze siano gravissime e precludano la possibilità di avere giustizia in questa vicenda come in tutte le vicende mai chiarite nella storia della nostra Repubblica. Inoltre, la sentenza mortifica il lavoro esemplare fatto e concluso da una Commissione Parlamentare del Senato della Repubblica, presieduta dall’ex Senatore Silvio Lai e composta da Senatori, alcuni ancora parlamentari nell’attuale legislatura, Commissione che dovrebbe essere ricordata nel tempo come esempio virtuoso di una Istituzione dello Stato. Illustrissimi Presidenti, esattamente sette mesi or sono, in occasione dell’anniversario della strage, abbiamo fatto un appello a voi Presidenti e tutti voi avete risposto prontamente, dichiarando la necessita di avere verità e giustizia.
Illustrissimi Presidenti, abbiamo sempre agito nei modi previsti dalla Costituzione subendo ritardi, omissioni di cui anche Voi sembra Vi siate accorti. Non ci sembra che la direzione intrapresa dalla Sezione Civile del Tribunale di Firenze, un Tribunale della Repubblica Italiana, vada nel senso delle Vostre dichiarazioni e esortazioni. Illustrissimi Presidenti, rendendoci conto della situazione contingente in cui stiamo vivendo, legata al costante aumento dei contagi per SARS-CoV-2 e di concittadini ospedalizzati, ricoverati nelle terapie intensive e morti, in punta di piedi vi chiediamo di intervenire per ricordare che le stragi, come quella del Moby Prince, non vanno relegate in un angolo o dimenticate e che deve essere necessario agire in ogni modo per avere giustizia.
Ovviamente noi familiari non ci arrenderemo e presenteremo ricorso presso la Corte d’Appello del Tribunale di Firenze. Ma non basta! A questo punto abbiamo necessità di sapere cosa sta facendo la procura di Livorno, dove è stato aperto un fascicolo in seguito alla trasmissione delle carte della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul Moby Prince. Non è possibile che in trent’anni, dal 1991 ad oggi, tra processi penali, inchieste bis, causa civile, si sono avvicendati ben 12 magistrati e siamo ancora ad un nulla di fatto. Non ci fermeremo e non staremo in silenzio, ma continueremo a gridare con forza giustizia per i nostri cari morti bruciati dopo ore di sofferenze Fiduciosi di un Vostro intervento inviamo i nostri più calorosi saluti. 16 novembre 2020 Luchino Chessa, Presidente Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince Onlus Angelo Chessa, Presidente Onorario Associazione 10 Aprile-Familiari Vittime Moby Prince Onlus Loris Rispoli, Presidente Associazione 140 Familiari Vittime Moby Prince