Sotto accusa, dopo l’inchiesta di Report, è l’iter che ha portato al provvedimento con cui il presidente Solinas aveva chiuso e poi riaperto le discoteche in seguito a un’impennata di contagi provenienti dai locali notturni. La ricostruzione di Report ha svelato le pressioni e i condizionamenti che hanno agito sottotraccia e indotto la politica a correre seri rischi nella gestione dei contagi.
La Regione, tra l’altro, aveva nominato un Comitato Tecnico Scientifico, formato da quattro esperti, che avrebbero dato un parere in merito alla riapertura, però nessuno era in grado di capire se questo fosse positivo o negativo: è dovuta intervenire la Procura della Repubblica che farà luce sulla vicenda. Ma pare ormai chiaro come l’orientamento dei tecnici fosse negativo.
Attualmente non si sa da chi sia formato il Comitato Tecnico Scientifico, poiché alcuni suoi componenti si sarebbero dimessi già da varie settimane e non si hanno notizie di nuove nomine. L’interrogativo è se durante questa seconda ondata i vertici della Regione stiano continuando a prendere le proprie decisioni solo su base politica e non anche su base scientifica.
L’attuale emergenza è una cosa seria e come tale andrebbe affrontata, purtroppo i vertici della Regione, per l’ennesima volta, non si stanno dimostrando all’altezza della sfida. Il disordine gestionale che emerge da questa vicenda conferma l’inadeguatezza e la mancanza di autorevolezza di questa classe politica regionale.
La Pandemia, anche in Sardegna, evidenzia la necessità di tornare ad una Politica che sia arte di Governo. Noi di Azione vogliamo che la Regione Sardegna prenda le sue scelte con trasparenza e nell’esclusivo interesse dei Sardi.