Ai 454 posti letto già attivi negli ospedali sardi, prestissimo se ne aggiungeranno altri 552 per raggiungere la considerevole cifra di 1006 posti complessivi dedicati al Covid-19; 832 dei quali dedicati alla degenza ordinaria, 35 alla terapia sub-intensiva e 135 alla terapia intensiva.
Insieme all’assunzione (già in corso) di oltre 500 nuovi medici, l’incremento dei posti letto negli ospedali sardi dedicati al contenimento e alla cura della patologia da Covid-19 è una delle prime importanti risposte della Regione Sardegna all’emergenza sanitaria in corso.
I problemi, così come le criticità odierne ed ereditate dal passato nel sistema sanitario, sono molteplici, ciò nonostante stiamo lavorando senza sosta per fronteggiare la seconda ondata epidemica: dal potenziamento dei dipartimenti di prevenzione, alle corsie d’ospedale, il nostro impegno è fortissimo.
Speriamo presto di riuscire a dare sollievo anche ai tanti pazienti che, giocoforza visto l’espandersi dell’epidemia e l’applicazione delle restrizioni per contenere il virus negli ospedali sardi, hanno dovuto subire ritardi e rinvii delle proprie visite diagnostiche e in taluni casi anche delle terapie per patologie più o meno gravi.
Un problema purtroppo nazionale: proprio oggi Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute per l’emergenza COVID-19, ha dichiarato che a causa dell’epidemia sono saltati oltre 1,3 milioni (1,4 secondo l’AIOM) di esami di screening oncologici.
Evidentemente una situazione inaccettabile alla quale è necessario porre rimedio al più presto.
Quello che posso dirvi per adesso è che non passa giorno nel quale non sia e in generale non siamo impegnati ad affrontare ogni genere di situazioni sanitarie, quasi sempre complesse e talvolta paradossali.
Le difficoltà sono tante, inutile nasconderlo, ma la nostra determinazione è ancora più forte.
I risultati di questi giorni, dall’assunzione dei medici fino al potenziamento dei posti letto, sono il segnale che si sta andando nella giusta direzione.
Non abbassiamo la guardia e col vostro sostegno, comprese le critiche costruttive che aiutano a migliorare, sono sicuro che presto usciremo dall’attuale situazione di emergenza.