L’iter prevede che ora venga trasformato in un emendamento alla Legge di Bilancio. Il nostro auspicio è che maggioranza e opposizione si rendano conto dell’importanza di quanto trattato e con grande senso di responsabilità trovino un accordo per renderlo operativo. Non c’è ancora da attendere, anzi su questo tema si è in grande ritardo”. Giuliano spiega la posizione della UGL.
“Già nella prima ondata della pandemia avevamo chiesto alle istituzioni di impegnarsi per creare una norma che proteggesse i professionisti della sanità che hanno lavorato diligentemente e con coscienza mettendoli al riparo da possibili denunce civili o penali derivanti dal contagio con il virus. La politica spesso a parole ha dichiarato di voler procedere in questo senso ma alla prova dei fatti oggi non esiste una norma che tuteli gli operatori sanitari.
Lo ribadiamo anche oggi: non vogliamo un colpo di spugna generalizzato e le responsabilità accertate per imperizia o negligenza non possono restare impunite. Ma chi ha svoto rettamente la propria opera deve essere protetto dallo stato va protetto e rispettato. Ribadiamo poi che la norma, che speriamo diventi presto operativa, deve essere rivolta a chi ha lavorato e lavora eroicamente in prima linea, senza poter diventare un salvacondotto per chi a livello decisionale non ha saputo gestire questa terribile emergenza”.