Turismo vip in Sardegna. L’ormai conclusa stagione estiva 2020 lascia dei numeri per quanto riguarda il turismo che sono testimonianza di un settore che ha sofferto pesantemente della pandemia di Covid-19.
Una delle Regioni più penalizzate sotto questo punto di vista è certo stata la Sardegna. Se negli ultimi anni la bella isola ha registrato un boom di turisti italiani, ma anche di stranieri come Tedeschi, Svizzeri, Russi e Americani, quest’estate ha dovuto incassare un duro colpo: dalle solite 15 milioni di presenze è passati, infatti, ai circa 7 milioni di quest’anno.Lo spirito ottimista e “guerriero” dei Sardi, però, non si è fatto attendere e per bocca dei rappresentanti politici della Regione si parla già di programmare la ripresa ed il riscatto per il prossimo 2021, che farà trampolino di lancio per gli anni che verranno e che, com’è immaginabile, si preannunciano difficili.
Si è tornato a parlare, quindi, di progetti messi da qualche tempo nel “dimenticatoio”, come di quello dell’apertura di un casinò ma anche di altre attrazioni turistiche.
Italiani, ma non solo: il mondo dei giochi attrae e appassiona i turisti
Il fatto che si sia tornato a parlare del primo casinò sardo, non è una cosa casuale. In un momento di crisi economica dilagante, peggiorata ulteriormente nel corso di questo difficile 2020, esistono ancora settori dove la parola “crisi” non esiste. È il caso del mondo del gioco d’azzardo, che in Europa ma soprattutto in Italia e in Sardegna, come dicono i numeri delle statistiche, è un passatempo particolarmente apprezzato.
Turismo vip in Sardegna
A guadagnarci di fatto, si sa, è anche lo Stato stesso che, non a caso, se da un lato tira le redini dell’azzardo, dall’altra si fa in quattro per vendere le licenze di gioco. Solo con le Lotterie l’erario si arricchisce di 100 miliardi di euro l’anno, pari al 5% del PIL italiano. In Sardegna, meta notoriamente VIP e di benestanti, si spendono ogni anno 1,5 miliardi di euro nel gioco.
Sarà che c’è chi si è ritrovato fra le quattro mura di casa con la necessità di combattere la noia, sarà che si cerca il giubilo per la vittoria di qualche spicciolo, sarà che si cercano motivi per sorridere e divertirsi di fronte ai tg che ultimamente fanno solo piangere. In ogni caso quest’anno davvero il mondo dei giochi ha avuto grande successo e si sono registrati incassi importanti. Nel Nostro Paese la sfida alla fortuna d’altra parte è anche un po’ una questione culturale, non dimentichiamo che siamo il regno della smorfia, dei cornetti portafortuna, della fuga ai gatti neri, dei numeri sognati su cui puntare.
Il rilancio del turismo sardo
1,5 miliardi di euro è una cifra che fa sbarrare gli occhi a tanti, mettendo la Sardegna in cima alla lista delle Regioni per quanto riguarda la spesa nel gioco d’azzardo. E stupisce ancora di più dal momento che qui sulla bella isola non ci sono nemmeno veri e propri casinò fisici. Il casinò sardo, il primo che si andrebbe ad aggiungere all’ormai ristrettissima lista dei casinò fisici italiani, è un sogno che periodicamente torna a bussare e che è un po’ da considerarsi il sogno di tanti sardi.
L’idea, anche se è indubbiamente presa seriamente in considerazione anno dopo anno, finisce sempre per qualche motivo accantonata. Di fatto, quindi, i tanti appassionati di giochi continuano e continueranno a rivolgersi ai siti di slot online di cui il web oggi come oggi pullula. Eppure non si tratterebbe solo di qualcosa finalmente “ad hoc” per i tanti appassionati autoctoni, ma anche di un’attrattiva utile a rilanciare il turismo sardo.
L’atmosfera vacanziera si sposa alla perfezione, infatti, con attrazioni confezionate per intrattenere, divertire e nel contempo favorire gli investimenti in Regione. Ben vengano quindi nuovi locali e ristoranti, capaci di valorizzare la tradizione sarda, ma anche di rispondere ad un pubblico variegato sempre più esigente; le aperture di strutture atte al relax, al benessere, i centri sportivi, ma anche le proposte per l’intrattenimento dei bambini per coinvolgere anche così le famiglie.