“Abbiamo bisogno di un’Autorità di Sistema Portuale nei pieni poteri ed efficiente – afferma Alessandro Santi, Coordinatore della Venezia Port Community – e quindi è indispensabile che si proceda in tempi brevissimi alla nomina del nuovo Presidente e che la nomina sia espressione del territorio con conoscenze e professionalità specifiche sulla portualità e sulla città di Venezia; così da poter coordinare da subito le tante scelte urgenti, fra le quali anche la definizione delle concessioni per i terminal, vera linfa imprenditoriale del porto, e la questione del lavoro portuale”.
Per il settore delle crociere è stato tracciato un percorso già dall’ultimo Comitatone, ed è stato confermato anche dalla Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti in occasione della recente visita a Venezia, che dovrà garantire continuità per un traffico fondamentale della città raggiungendo obiettivi di sostenibilità ambientale in un periodo futuro di ripartenza lenta e responsabile.
“Venezia segna una diminuzione di traffici commerciali contenuta nell’11% – sottolinea Santi – collocandosi fra i porti italiani come il più resiliente, a conferma ulteriore del ruolo strategico e potenzialmente leader grazie al territorio produttivo alle spalle e all’unicità della città storica stessa. Ma ora non va allentata la presa”.
La Comunità si sta impegnando sul fronte dei pescaggi per annullare gli effetti negativi di due anni dove sono stati persi fino ad un metro di pescaggio, con la conseguenza di aver condizionato, in concomitanza con l’attuale scarsa disponibilità di stiva nel settore container, risultati che avrebbero potuto essere largamente più positivi.
“Dobbiamo fornire certezze agli armatori e ai tantissimi clienti del nostro porto: troppe incertezze e indecisioni sul futuro non hanno aiutato, ma ora – conclude Alessandro Santi – la rotta è tracciata verso un futuro di efficienza e innovazione. Il nostro porto può diventare la realizzazione concreta di un sistema virtuoso di investimenti, magari utilizzando in parte il recovery fund, mirato a salvaguardare l’economia e l’ambiente della laguna veneta, di Venezia e Chioggia, patrimonio mondiale ma soprattutto vita per migliaia di lavoratori del porto, della pesca e del turismo”.