TRASPORTOUNITO DENUNCIA GLI ABUSI E LE ISTITUZIONI
Cinque chilometri di coda sulla viabilità ordinaria del ponente genovese, mezzi pesanti costretti a uscire dall’ autostrada e a percorrere a passo d’uomo la via Aurelia da Sampierdarena ad Arenzano, collasso dei traffici merce fra i bacini portuali di Sampierdarena e Prà Voltri, blocco nella consegna dei prodotti alimentari per la grande distribuzione.
Queste le conseguenze devastanti della chiusura senza preavviso dei caselli autostradali di Prà e di Pegli sulla A10, chiusura decisa a sorpresa dalla società Autostrade mandando in tilt l’intero sistema della viabilità e del trasporto. Il tutto – come sottolineato dal coordinatore ligure di Trasportounito, Giuseppe Tagnochetti – nel silenzio assordante del Ministro dei Trasporti. “Facciamo volentieri a meno – ha detto Tagnochetti – di melensi spot istituzionali sul ruolo dell’autotrasporto, quando ormai puntualmente a questa categoria non vengono riconosciuti né rispetto né dignità sul lavoro”.
Autostrade senza alcuna comunicazione sul programma dei lavori, ha chiuso in uscita il casello di Genova Prà, provenendo da Genova, fino alle ore 18:00 del 30 dicembre. Sempre sulla A10 è stato chiuso, in uscita provenendo da Genova, e anche in entrata, verso Ventimiglia, il casello di Pegli. L’entrata consigliata in direzione Ventimiglia è dunque quella di Prà, e in uscita verso Genova, Genova Aeroporto.
I mezzi pesanti sono stati così fatti uscire dall’autostrada, e sono stati obbligati a percorrere la viabilità ordinaria fino ad Arenzano e poi ritorno, accumulando fino a 5 km di coda. Incolonnamenti di tir si sono formati anche da Bolzaneto e dalla A26.
Enormi problemi si sono generati per i traffici merci in uscita dal bacino portuale di Sampierdarena e diretti a Prà, cicli operativi pieni/vuoti interrotti, gravi ritardi anche i frigoriferi con le derrate alimentari destinate agli slot della grande distribuzione.
“La Prefettura più volte interpellata – sottolinea Trasportounito – ha risposto di non essere in grado di intervenire, perché trattasi di lavori di messa in sicurezza delle infrastrutture. Il COV continua a non intervenire sulla programmazione dei lavori e nemmeno è in grado di informare gli operatori. Chi è deputato a controllare l’attività delle Autostrade dorme o preferisce far finta di farlo”.
E ora per l’autotrasporto coinvolto in una situazione paradossale nel periodo più delicato fra due lockdown, si prospetta la cancellazione di contratti, penali per le ritardate
consegne, violazione delle regole di guida a causa delle code e “guerre fra i poveri” fra camionisti e automobilisti invischiati nella polveriera di blocchi stradali.