Cagliari. Ambiens, sabato 19 dicembre Cristian Marcia con il Meras notas ensemble in live streaming dalla Galleria comunale d’arte
Alle 18 musica, arte e natura si incontrano per una serata alla riscoperta di uno dei luoghi della cultura più amati della città.Cos’è
I grandi maestri della pittura del ‘900 incontrano la musica e l’oasi verde dei Giardini pubblici di Cagliari per una serata ricca di suggestioni, dove i concetti di spazio e tempo si perdono.
Sabato 19 dicembre alle 18 in live streaming (sulla pagina Facebook) dalla Galleria comunale d’arte di Cagliari l’appuntamento è con Ambiens, uno spettacolo multimediale e innovativo dove il continuo dialogo tra musica minimalista, natura e arte fa da guida alla riscoperta di questo prezioso scrigno del capoluogo sardo.
Organizzato dall’associazione culturale Sardegna in musica, in collaborazione con i Musei civici cittadini e con il contributo dell’assessorato comunale alla Cultura, Ambiens nasce da un’idea del chitarrista e compositore Cristian Marcia. Proprio lo stesso Marcia sabato, da solo e con il suo Meras notas ensmble (quartetto di chitarre composto da Nicola Demontis, Gabriele Lippolis, Riccardo Granata, Daniele Baire) sarà protagonista di una serata dove alla musica da lui scritta, ipnotica e contemplativa, si affiancheranno giochi di luci e proiezioni che riproporranno le opere della Collezione Ingrao, lavori firmati da artisti come Umberto Boccioni, Gino Severini o Giorgio Morandi.
Lo spettacolo, la cui messa in scena è di Simone Serra, prende il via traendo suggestioni dai Dormienti di Mimmo Paladino, le statue sistemate nelle vasche antistanti l’ingresso della Galleria d’arte, immaginate come persone immerse in un sonno carico di sogni.
E’ da qui che si dipanano le note della Suite mediterranea, sette brani ribattezzati “I quadri di un ambiente”, capaci di catturare l’ascoltatore e farlo uscire dalla propria coscienza, grazie al potere evocativo della musica minimalista e ambientale in cui trovano spazio anche i brani “Pink lady”, che descrive un fenicottero dello stagno di Molentargius, in continua migrazione ma che poi torna sempre nella sua Sardegna, e “Fuoco ritmico”, ” il cui virtuosismo e ritmo ricorda le danze etniche e tribali.
Nella seconda parte dello spettacolo, intitolata “Ambiens” (dal latino, ambiente), le musiche, scritte apposta per l’occasione, ripercorrono i cicli della vita attraverso le quattro stagioni (in sardo stasonis: beranu, istiu, attongiu, ierru).
Qui si entra nelle stagioni dell’anima, dell’interiorità, dei momenti di tensione, di tenerezza, di inquietudine: dalle terzine musicali rilassate e gioiose che portano la primavera si arriva a note e corde che sembrano soffocati dal caldo (l’estate) per giungere alla grande forza ritmica e tribale che ricalca una tempesta con tuoni e fulmini restituita dal suono della percussione su una chitarra chiamata “tambora” che qui evidenzia tutte le sue potenzialità tecnico espressive.