Sono invitati pertanto tutti coloro che vorranno contribuire a costruire un quadro completo della situazione ad inviare i dati al nostro Coordinamento ([email protected]).
Ferma restando la volontà di valutare la costituzione in giudizio nel processo citato, manifestiamo -ad ogni effetto di legge – fin da subito la posizione del nostro ente quale parte interessata alla problematica processuale inerente all’apertura delle scuole di ogni ordine e grado nell’intero territorio italiano, dichiarando la disponibilità ad essere ascoltati, ex art. 56 c.2 cpa, anche fuori udienza e in via informale nel caso in cui la magistratura fosse nuovamente investita del compito di valutare l’adozione di misure cautelari monocratiche.
Il CNDDU già nel mese di agosto, al fine di prepararsi ad una terza ondata, segnalava la necessità di adottare misure concrete che garantissero mobilità adeguata, la salubrità degli ambienti di lavoro, il ricambio d’aria controllato, la costante sanificazione, la protezione (anche a mezzo distribuzione maschere ffp2 e ffp3) di tutto il personale scolastico e la ridefinizione del numero di studenti per aula. Ancor oggi, nulla di tutto ciò è stato fatto, con la conseguenza di rendere necessario il mantenimento delle strategie di tutela attualmente in essere.
TAR Calabria
Il CNDDU ancor oggi, ritiene del tutto legittime le preoccupazioni di docenti e genitori circa i pericoli riconducibili alla riattivazione della didattica in presenza nel mese di gennaio, per cui assume le distanze da tutti coloro che insistono nel pretendere una riapertura senza le dovute cautele e senza considerare che il calo dei contagi è proprio dovuto alle misure adottate in regioni come la Campania e la Puglia.
È manifesto che il cambiamento di strategia (passaggio dalla didattica online alla didattica in presenza), in assenza di serie misure strutturali, possa riaprire la strada ad un immediato e incontrollabile incremento dei contagi.