“L’accordo sull’ex Ilva sarà forse l’ultima chance per poter raggiungere l’obiettivo del risananamento ambientale per Taranto, per garantire il livello produttivo necessario e per salvaguardare la piena occupazione.
Per questo dobbiamo partire da quello che riteniamo positivo dell’intesa e migliorare gli aspetti che non ci convincono. Riteniamo eccessivamente lungo un piano industriale che si sviluppa nei prossimi cinque anni. È inaccettabile un nuovo accordo che prevede migliaia di lavoratori in cig per cinque anni, tremila per i primi due, nonostante l’immediata risalita produttiva a 5 milioni di tonnellate annue. Inoltre l’intesa dell’10 dicembre cancella la garanzia occupazionale per i 1.600 lavoratori di Ilva As”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm, a margine dell’incontro sull’ex Ilva.
“Se da un lato è positivo il rifacimento dell’Afo 5 con le migliori tecnologie esistenti – sottolinea – dall’altro riteniamo troppo lunghi i tre anni previsti per la realizzazione del forno elettrico e degli impianti di pre-ridotto”.
“Per tutte queste ragioni – aggiunge Palombella – è indispensabile avviare al più presto un confronto di merito, in grado di poter modificare alcuni punti determinanti dell’accordo per assicurare una transizione produttiva ecosostenibile.
“Infine – conclude il leader dei metalmeccanici della Uil – il Ministro dell’Economia Gualtieri ha smentito la notizia della bocciatura dell’emendamento che prevedeva l’integrazione del 10% della cigs per i lavoratori in Ilva As fino alla ricollocazione. Il Ministro ha spiegato che l’emendamento non è stato presentato e la Ministra Catalfo ci ha rassicurati che garantirà l’integrazione della cigs col decreto Ristori”.