Fondi UE, le dichiarazioni dell’europarlarmentare Donato (Lega)
“Un esito che può considerarsi negativo, quello dei negoziati sul regolamento FESR-FC, che penalizza profondamente l’Italia, ma anche altri Paesi come Francia e Spagna, ingabbiati negli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi, in un forzato e accelerato percorso di transizione energetica, con limitatissimi margini di finanziamento per strumenti-ponte come infrastrutture per la produzione, trasporto, distribuzione, trattamento e stoccaggio del gas naturale: unica vera alternativa di breve termine ai combustibili fossili, con impatto ambientale e climatico già enormemente ridotto e, quindi, compatibile con un obiettivo di transizione energetica che punta all’utilizzo dell’idrogeno liquido come risorsa green finale”.
È quanto afferma l’europarlamentare della Lega Francesca Donato, che ha stigmatizzato gli esiti dei negoziati sui fondi UE.
“Un risultato – ha aggiunto l’europarlamentare – che segna, invece, il trionfo dei nazionalismi dei Paesi dell’Est da un lato e delle istanze politiche degli estremisti Verdi e forze di sinistra dall’altro, frutto del compromesso tra Parlamento e Consiglio, in cui si è deciso di escludere totalmente ogni finanziamento a progetti riguardanti il gas naturale dal Just Transition Fund, per concentrarli unicamente nel Fesr.
Qui però si è decisa una ripartizione delle risorse per i vari Paesi basata su una suddivisione in tre categorie, con un favore estremo per i Paesi maggiormente dipendenti dai combustibili fossili, ovvero quelli dell’est Europa: a questi sarà consentito l’utilizzo delle risorse Fesr fino a un massimo dell’1,55 per cento del totale; per quelli con RNL pro-capite più alto, facendo peraltro riferimento ai dati del 2015-2017, non a quelli attuali come l’Italia, con una soglia massima utilizzabile che sarà appena dello 0,2 per cento”.
“Rimangono altresì escluse dai finanziamenti – ha continuato la Donato – le opere di smantellamento e di costruzione di centrali nucleari, infrastrutture aeroportuali e le imprese in difficoltà. La presidenza tedesca, inoltre, è riuscita a ottenere l’inserimento della connettività tecnologica regionale e la mobilità urbana sostenibile, cioè i finanziamenti ad auto e altri mezzi di trasporto elettrici, di cui la Germania è il principale produttore. Ingenti risorse andranno all’integrazione socio-economica dei cittadini dei Paesi terzi, migranti inclusi, attraverso azioni integrate che ricomprendono alloggi e servizi sociali: anche la lobby delle Ong ha, dunque, portato a casa un bel risultato”.
“La Lega – ha concluso l’europarlamentare – è stata, invece, l’unica forza politica a battersi duramente per gli interessi italiani: tutti gli altri gruppi, con il consenso dei partiti italiani che ne fanno parte, hanno appoggiato convintamente il compromesso raggiunto ai danni dell’Italia”.