Il punto di Roberto Napoletano. In alto mare con il surplace non galleggi
Italia & Europa. Se si innesca una crisi di governo si sa come si parte ma non dove si finisce
Mentre perfino i greci si sono affrettati a consegnare il loro Recovery Plan, la situazione politica italiana assomiglia a quella dei ciclisti della Sei giorni di Milano i cui corridori passavano la metà del tempo in surplace, poi chi scattava prima vinceva.
Il gioco politico di oggi non lo conduce nessuno. Né Renzi, che ne ha l’ambizione, né il Pd che vorrebbe ma non ha ancora deciso in quale direzione andare, né ciò che resta dei Cinque Stelle dilaniati al loro interno come non mai.
E sapete perché l’Italia arranca in questo snervante surplace?
Perché lo spirito nuovo europeo spinge a considerare alla pari i cittadini rumeni e portoghesi con quelli tedeschi nei vaccini ma lo spirito vecchio italiano invece continua a considerare lesa maestà dello scettro abusivo lombardo-veneto e emiliano-romagnolo il solo pensare di considerare i cittadini calabresi, campani, pugliesi alla pari nella distribuzione della spesa pubblica sociale e infrastrutturale. Questa è la verifica politica che nessuno vuole fare.
di Roberto Napoletano, Direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia
Abbiamo avuto due coalizioni inattese. Può arrivare anche la terza coalizione inattesa. Se si innesca una crisi di governo, si inventano soluzioni. Si sa come si parte e non si sa dove si finisce.
Ci si può spingere fino al governo di unità nazionale. Salvo incidente che nessuno può escludere, tuttavia, i partiti dell’attuale coalizione di governo resteranno insieme. Perché nessuno di loro vuole nemmeno rischiare di andare a votare e non capisce bene che cosa gli accadrà anche senza voto. Ciò che non sfugge, però, quasi più a nessuno è che il Paese non può tollerare la situazione di impasse.
Per leggere la versione integrale dell’editoriale del direttore Roberto Napoletano clicca qui: