Il punto di Roberto Napoletano sul Recovery plan. I presidenti Spirlì e Solinas si nascondono sul Carroccio e Bonaccini fa il “leghista”. La matematica non è un’opinione.
Antonino Spirlì, leghista della prima ora e presidente per caso o malgré lui, della Regione Calabria, da qualche giorno è irraggiungibile. Lo cercano altri sei Presidenti delle Regioni del Sud per chiedergli di sottoscrivere la lettera al premier Conte in cui si chiede ragione del presunto furto da 40 miliardi ai danni del Sud messo in atto nel progetto di Recovery Plan italiano.
Dov’è Spirli?
È irreperibile, Spirlì, qualcuno di loro ritiene che sia stato convocato a Milano per “consultazioni”. Non sappiamo se sia stato richiamato da Fontana, a ciò delegato dai due suoi “soci” della Triplice autonomista che sono Zaia e Bonaccini, o dal capo politico in persona che è Salvini. L’unica cosa certa è che lui, esattamente come Solinas, altro capo leghista alla guida della Regione Sardegna, non dà cenni di vita. Non dicono né sì né no. Se dovessero “riapparire”, farebbero bene i cittadini calabresi e sardi a chiedere loro se hanno qualcosa in contrario a che, dopo vent’anni di azzeramento della spesa infrastrutturale e di spoliazione di quella sociale, si torni a fare investimenti seri in scuola, ricerca, banda larga, sanità, treni veloci e porti nei loro territori. Siamo curiosi di conoscere la risposta.