“In attesa di poter incontrare il nostro pubblico dal vivo, la modalità in streaming è l’unica che ci consente di portare la nostra musica in giro per il mondo” spiega Favata. “Siamo felici di poter partecipare al festival di Lima e di continuare la nostra collaborazione con la rete degli Istituti Italiani di Cultura, che da sempre con coraggio sostengono e promuovono nel mondo le espressioni artistiche più interessanti del nostro paese”.
Dagli albori delle prime sperimentazioni tra jazz e musica etnica ai palcoscenici internazionali di tutto il mondo, Enzo Favata e Marcello Peghin da oltre vent’anni condividono un’esperienza internazionale che li ha portati al successo, negli corso del tempo con vari progetti musicali, come “Ajo” con Dino Saluzzi, il Quintetto Atlantico e “Voyage en Sardaigne”.
Dopo infinite collaborazioni, i due musicisti sardi ritornano dunque sul palcoscenico nella formula che li ha visti iniziare la carriera, il duo. Una formazione difficilissima ed affascinante, dove riprendono con entusiasmo la sperimentazione nella rilettura di alcune pagine famose del loro repertorio spaziando tra jazz etnico, musica latina, danze della Sardegna e del Mediterraneo, in un viaggio sonoro che ha una freschezza inusuale attraverso il sapore di tante storie intime narrate con una maestria di altissimo livello.
La seconda parte dell’International Jazz Festival di Lima proporrà in cartellone anche un’intervista ad Andrés Prado, chitarrista jazz peruviano e direttore del Dipartimento di Chitarra Popolare Contemporanea presso la Scuola di Musica dell’Università Cattolica del Perù, un concerto del Shai Maestro Trio, con il pianista accompagnato dal batterista Ofri Nehemya e dal bassista Tal Mashiach, e il concerto finale di Andrés Prado.