L’arte per non “franare”: l’incontro tra Maria Lai e Stefano Boeri
Grande successo per la call promossa dalla Fondazione Stazione dell’Arte con l’intento di raccontare e condividere online, attraverso un’immagine, un testo, un video, ecc., la propria interpretazione del concetto di “frana”. L’invito a partecipare è stato accolto da un grande numero di persone, nel solco del messaggio di Maria Lai che sosteneva la necessità di attraversare con coraggio le profondità dell’anima, individuando nuove forme di dialogo ed espressioni artistiche.
“L’arte è come quel nastro, bella da vedersi ma è soprattutto direzione di salvezza” (Legarsi alla montagna – Maria Lai, 1981).
Se l’opera di Maria Lai dialoga con Stefano Boeri
Un incontro sul terreno dell’arte relazionale, quello tra l’architetto, urbanista, nonché presidente della Triennale di Milano, Stefano Boeri, e Maria Lai, scomparsa nel 2013, splendida interprete ulassese di un processo artistico condiviso.
Proprio nell’ambito del progetto espositivo “Sii albero” (prossimo all’inaugurazione), che metterà in relazione il lavoro di Boeri con le opere di Lai, la Fondazione Stazione dell’Arte ha lanciato “La frana”, l’iniziativa, aperta a tutti, che ha chiamato gli utenti a essere co-creatori di contenuti.
“La frana”, una call per la riflessione condivisa
L’insieme dei contributi, arrivati in seguito alla call della Fondazione Stazione dell’Arte, costituisce un racconto corale sulle frane che caratterizzano la nostra epoca: dai cambiamenti climatici alle catastrofi ambientali, dalle diseguaglianze crescenti allo spopolamento di interi territori, sino all’attuale crisi sanitaria.
“Seguendo lo spirito e la filosofia tanto di Maria Lai quando di Stefano Boeri Architetto, che della partecipazione hanno fatto una delle componenti essenziali del loro operare, abbiamo voluto lanciare questo invito alla condivisione e alla riflessione sul concetto di “frana”. La risposta – dichiara Davide Mariani, direttore della Stazione dell’Arte – è stata davvero straordinaria e ci ha fatto capire che, nonostante la chiusura fisica del museo, si possa continuare ad avere un dialogo concreto con il pubblico. Oggi più che mai dobbiamo impegnarci per mantenere vivo il legame con i visitatori cercando di offrire dei contenuti che siano in grado di farci riflettere sulla situazione che stiamo vivendo. D’altra parte, l’arte, come sosteneva Maria Lai, anche in questo caso, può indicare una via di salvezza”.
Dove vedere i contenuti inviati dagli utenti?
Nelle prossime settimane, i lavori più rappresentativi saranno caricati e diffusi sul sito https://stazionedellartexperience.com/category/lafrana/
Tra i contributi già presenti, possiamo citare firme prestigiose del panorama culturale e artistico italiano (in ordine alfabetico): Valerio Berruti, Stefano Boeri, Loris Cecchini, Marcello Maloberti, Elena Mazzi, Narcisa Monni, Marzia Migliora, Vedovamazzei e Virginia Zanetti.
Online da record per la Stazione dell’Arte
La programmazione espositiva del 2019 – l’anno del centenario della nascita di Maria Lai – ha visto raddoppiare il numero di visitatori e gli incassi del museo rispetto all’anno precedente. Ma la pandemia ha costretto tutte le istituzioni museali a ripensarsi per non perdere il contatto col pubblico.
In questo contesto, la Stazione dell’Arte si conferma l’istituzione museale che vanta il maggior numero di follower in Sardegna, sia su Facebook sia su Instagram: sulla piattaforma fb sono stati superati i 21.630 follower, su Instagram i 12.500. In poco più di tre settimane è stato raggiunto un nuovo record con oltre 16.400 click sui link e più di 122mila visualizzazioni totali (tra i vari social network).
Con “La frana”, si è rafforzato il legame e il dialogo con gli utenti attraverso Internet: è il richiamo dell’arte, intesa da Maria Lai come “luce intermittente nel buio del mondo”.