“Lettere scontrose” di Giovanni Arpino a Éntula online
Il titolo completo è “Lettere scontrose. 52 lettere e una risposta” (minimum fax, 2020): sono gli articoli di una rubrica che Giovanni Arpino tenne per il settimanale Tempo tra la fine di ottobre del 1964 e il novembre del 1965, mai pubblicata in volume. Sono lettere indirizzate ad alcuni grandi del ‘900, da Moro ai Beatles. Scomode, irriverenti, a volte accorate, altre profetiche, ma sempre pervase da «un’elementare esigenza di giustizia e un minimo di civile indignazione».
A presentarle e parlare del pluripremiato Arpino, riscoperto ben dopo la sua morte avvenuta nel 1987, sarà lo scrittore Fabio Stassi, martedì 15 dicembre alle ore 18. L’incontro si terrà online sulle pagine del festival Éntula e di Lìberos e sul canale YouTube Lìberos Sardegna.
Giovanni Arpino
Giovanni Arpino nacque a Pola il 27 gennaio 1927 da genitori piemontesi. Si trasferì prima a Bra, dove aveva trascorso la giovinezza e sposato, giovanissimo, Caterina, sua compagna sino all’ultimo. Nel 1952 esordì come romanziere da Einaudi.
Lavorò sempre in parallelo sui quotidiani, «La Stampa» e «Il Giornale», come critico (ma anche come eccellente giornalista sportivo) oltreché nella letteratura come scrittore. Personaggio ruvido, ironico, magari anche infelice, certo ignorava il bon ton e diceva pane al pane e vino al vino. Con sottile indagine affrontò nei suoi racconti e romanzi i conflitti psicologici tra individui, e tra individuo e società, nel periodo che va dal boom economico fino agli anni di piombo, spendendosi a lungo tra storie di cronaca nera, fatti di costume, ritagli di personaggi e macchiette da promuovere a eroi di romanzi.
Abile nel muoversi con disinvoltura fra letteratura e mass media, Arpino non fu solamente scrittore raffinato e brillante, ma polemista vivace e cronista sportivo incisivo. Nessuno come lui ebbe questa capacità di anticipare il futuro, mode e argomenti.
Dal suo racconto “Il buio e il miele” furono tratte due fortunatissime pellicole: “Profumo di donna”, di Dino Risi (con Vittorio Gassman), e “Scent of a woman”, di Martin Brest (con Al Pacino, premio Oscar 1993). È scomparso il 10 dicembre 1987 a Torino.
Fabio Stassi
Fabio Stassi vive a Viterbo e lavora a Roma presso la Biblioteca di Studi Orientali della Sapienza. Ha esordito con “Fumisteria”, pubblicato con GBM nel 2006 e poi con Sellerio nel 2015, ambientato nella Sicilia degli anni Cinquanta con la strage di Portella della Ginestra sullo sfondo, con cui ha vinto il “Premio Vittorini opera prima 2007”.
Con “La rivincita di Capablanca” ha vinto Premio Palmi e Premio Coni per la narrativa sportiva 2009). Nel 2010 pubblica “Holden, Lolita, Zivago e gli altri. Piccola enciclopedia dei personaggi letterari (1946-1999)” (minimum Fax) e nel 2012 esce per Sellerio “L’ultimo ballo di Charlot”. Il romanzo, ancora prima di essere pubblicato, diventa un caso editoriale al Salone del Libro di Francoforte e verrà tradotto in 19 lingue. Nel 2016 sempre per Sellerio ha pubblicato “La lettrice scomparsa” e nel 2017 “Angelica e le comete”.
Per Sellerio sono usciti “Ogni coincidenza ha un’anima” (2018) e “Uccido chi voglio (2020)”, la seconda e terza avventura del biblioterapeuta Vince Corso.
Nel 2017 ha scritto, per Rai5, una serie di dieci puntate del programma “L’attimo fuggente”: una spoon river letteraria in cui dieci poeti del ‘900 italiano raccontano la propria vita e la propria arte in un monologo post mortem. Unica donna di questa decina Alda Merini, il cui testo (Invettiva alla luna) è diventato un reading interpretato da Lia Careddu, accompagnata dallo stesso Fabio Stassi alla chitarra per Éntula 2018. Tutti i dieci testi sono stati composti organicamente in “Con in bocca il sapore del mondo” (minimum fax, 2018), che ha presentato in Éntula 2019.
Per fare un albero ci vuole un libro
Alla domanda “Su quale supporto leggi?” del questionario Éntula 2019, il 70% ha risposto di preferire i libri di carta. Questo ha indotto gli organizzatori a cercare un modo per attenuare l’impronta ecologica della passione, senza rinunciare ai libri di carta. Per questo, Lìberos si impegna a piantare nel 2021 un albero per ogni libro venduto durante gli eventi Éntula 2020.