Makeathon: primo premio al Team Oribelt
3 intense giornate di scambio, confronto, innovazione e crescita; 75 persone iscritte; 16 team di cui 10 sono arrivati in finale in seguito ad una prima selezione; 48 ore per realizzare o perfezionare un prototipo; 1 montepremi da 10mila euro; 3 vincitori sul podio, in ordine dal I° al III° gradino: Team Oribelt (6mila euro), Team Demaker (3mila euro) e Team Disassembry (mille euro).
“Makeathon” è il primo #InnoisMake organizzato da Abinsula all’interno del progetto della Fondazione di Sardegna “Innois – Innovazione e Idee per la Sardegna”, i cui partner sono CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale per l’innovazione e Banco di Sardegna. Obiettivo? Generare idee innovative legate allo sviluppo di soluzioni e tecnologie in vari ambiti di interesse per far fronte all’emergenza Covid-19. Destinatari? Makers e fab lab, imprenditori, designer e studenti. Main partner evento Makeathon è CDP Venture Capital Sgr – Fondo Nazionale per l’Innovazione. La giuria: Carlo Mannoni (direttore generale Fondazione di Sardegna), Gabriele Nicolini (amministratore delegato Rama Motori Spa e Verdemax), Andrea Sanna (amministratore unico Abinsula) e Antonio Arcadu, design modeling coordinator Honda R&D Europe.
Una vera e propria sfida di making, che ha avuto come obiettivo lo sviluppo di soluzioni e tecnologie (prototipati con paradigmi di fabbricazione digitale) in grado di rispondere a nuove esigenze, individuali e collettive, in vista della nuova ed attuale normalità e di quella futura. Obiettivo finale? Arrivare alla realizzazione di un prototipo mediante la fabbricazione digitale o attraverso tecnologie di prototipazione rapida (Arduino, Raspberry PI).
Oribelt // Emanuela Manconi, rappresentante team:
“Il team Oribelt fa parte del Fabnat 14, il fabrication lab del liceo scientifico Asproni di Iglesias coordinato dal professor Massimo Lumini. Oltre a me, docente del laboratorio di design al liceo artistico, è composto da da due studentesse del liceo artistico, Elisa Chighine e Aurora Contu, e da Leonardo Cuccu, studente del liceo scientifico. Oribelt, dall’unione delle parole origami e belt, è nato grazie alla contaminazione, avvenuta attraverso brainstorming, tra gli studenti di formazione scientifica e artistica. È un gioco che simula il contatto a distanza, si potrebbe definire come una sorta di autoscontro in cui i bambini imparano a rispettare la distanza giocando. La nostra ispirazione è biomimetica: la lucertola dal collare – il Clamidosaurus – dispiega il suo collare per difendersi dai predatori; come la lucertola anche i bambini dispiegano Oribelt per difendersi ma allo stesso tempo per divertirsi. Siamo fieri e orgogliosi di aver raggiunto questo traguardo molto importante per i nostri studenti, che imparano così ad interfacciarsi all’esterno dell’istituto, alimentando non solo conoscenze prettamente didattiche ma anche spendibili nel mondo del lavoro. Gli studenti, il nostro futuro, si sono dimostrati all’altezza del costruire un’avvenire per le nostre generazioni”.
Team Demaker // Carla Pedoni, rappresentante team:
“Siamo felici di aver partecipato, e altrettanto felici di aver vinto. Il gruppo era formato da me e da Gabriele Foddis. Successivamente abbiamo inserito anche Samuele Sciancalepore. Sia io che Samuele siamo due giovani che si stanno introducendo nel mondo del lavoro, Samuele è un libero professionista che sviluppa software , io sto aprendo uno studio di design e prototipazione a Sassari. Siamo stati lieti di partecipare a questo contest per metterci in gioco. L’ultimo giorno disponibile per l’iscrizione sono stata contattata da Gabriele che mi ha illustrato la sua idea e mi ha invitato a fare team con lui. La sua idea nasce da un problema riscontrato all’ingresso dei locali pubblici: per contingentare gli ingressi e rilevare la temperatura c’è un operatore, esposto a rischi. In più, la maggior parte delle persone non igienizza le mani, anche perché l’operatore non può essere sempre presente. Il nostro prodotto, con un solo gesto risolve tutte le problematiche legate a misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani e conteggio delle persone in ingresso in real time”.
Team Disassembry // Maura Pintor, rappresentante team:
“Siamo felicissimi di aver vinto, ma soprattutto di aver contribuito a questa corsa alle idee in risposta all’emergenza sanitaria in cui sono emerse tante proposte brillanti. Il team è composto da 5 dottorandi ed è proprio dal mondo della ricerca che è nata l’idea di utilizzare metodi innovativi. Il sistema realizza un meccanismo di prevenzione degli assembramenti in luoghi pubblici. L’innovazione? poter determinare l’afflusso di persone e conteggiarle non solo attraverso il video, ma anche tramite l’interfaccia Wi-Fi degli smartphone senza che questi siano connessi a nessuna rete in particolare. Questo sistema, oggetto di studio recente all’interno di mezzi pubblici, permette il conteggio passivo – senza azione da parte degli utenti – e nel rispetto della privacy, rendendo opzionale l’utilizzo del video”.