Lo scorso 2 dicembre i Carabinieri della Stazione di Tortolì erano venuti a conoscenza di una situazione familiare che non ha nulla che si possa accostare al termine ed ai valori della famiglia. Una giovane donna distrutta ormai da quello che succedeva sotto il tetto coniugale, aveva deciso di esporsi e denunciare tutto ai Carabinieri.
I militari sin da subito hanno posto in essere quelle che sono le recenti disposizioni relative al CODICE ROSSO, intervenendo affinché la donna riuscisse immediatamente ad allontanarsi dal marito aguzzino.
Notevoli e molteplici sono state le attività per impedire il reiterarsi dei brutali gesti.
Immediatamente infatti la procura della Repubblica di Lanusei, che ha coordinato le indagini, ha ritenuto opportuno richiedere una idonea e grave misura che è stata emessa dal GIP di Lanusei in data odierna. Il carcere insomma per un cittadino marocchino del ‘91 residente a Tortolì, e terminato l’incubo per la giovane donna e mamma ogliastrina.
La giovane mamma aveva subito dal 2011 gravi maltrattamenti consistiti in aggressioni fisiche e verbali (percosse, lesioni, ingiurie, minacce di morte, violenza verbale, psicologica e sessuale, denigrazione, biasimo, vessazioni ed intimidazioni), tali da cagionarle sofferenze, privazioni e umiliazioni, fonte di uno stato di disagio continuo ed incompatibile con le normali condizioni di esistenza. Fatti aggravati per essere stati posti in essere per futili motivi ed anche alla presenza del figlio minore.
L’arrestato, fermato in giro per la cittadina, terminate le formalità di rito, è stato associato al carcere di Lanusei.
L’arma dei Carabinieri da sempre è vicina alla gente, oggi anche con strutture ed idonee stanze “ROSA” adibite ad hoc ed invita a denunciare e a segnalare sempre situazioni che possano essere indici di questi gravi fatti, proprio per la difficoltà delle vittime ad uscire dalla morsa dei loro persecutori.