Non a caso è Nuovi mondi il tema di questa diciottesima edizione: «Nuovi mondi. – scrive l’associazione culturale Chourmo che organizza il Festival – E nuovi confini, nuove distanze, nuove dimensioni. È ciò che abbiamo vissuto, che stiamo vivendo e che ancora ci aspetterà per un po’ di tempo. Per questo dobbiamo tutti, necessariamente, abituarci a questa nuova realtà. Certo, dobbiamo anche ripensarli, ricostruirli, ri-crearli, questi nuovi mondi. Perché malgrado le nuove linee guida segnino strade obbligatorie, rimane un grande margine all’interno del quale dobbiamo essere noi a creare ciò che di nuovo ci accompagnerà nel prossimo futuro».
E a immaginare il mondo che verrà saranno chiamati scrittrici e scrittori, antropologi, attrici, attori e musicisti, per una tre giorni di incontri, dibattiti, presentazioni, reading e concerti. Tutte le giornate del Festival si apriranno alle 18 con una fascia dedicata all’antropologia, a cura di uno dei più apprezzati studiosi e divulgatori italiani: Andrea Staid. Seguirà alle 18,30 la grande letteratura internazionale: autrici e autori in collegamento da tutto il mondo. Alle 19 in scena protagonisti della letteratura italiana, quindi gli omaggi ai grandi classici, che quest’anno più che mai saranno in qualche modo classici contemporanei. E ancora, nell’anno in cui il festival diventa maggiorenne, una divagazione per indagare l’affascinante mondo della letteratura erotica. Chiusura poi affidata ogni sera alla buona musica.
Unica eccezione a questa formula l’inaugurazione del festival di giovedì 17 ottobre affidata all’estro di Jacopo Cullin. Il popolare attore cagliaritano sarà protagonista di “La maglia numero 10 e un continente risorto“, un omaggio alla poesia di Diego Armando Maradona per un testo firmato da Erri De Luca.
A seguire si entra nel vivo di questa edizione con il dialogo tra Andrea Staid e Marco Aime sui temi della più stringente attualità. Spunto di riflessione l’ultimo lavoro dell’antropologo ligure: Pensare Altrimenti. Antropologia in 10 parole, e il testo curato insieme a Francecco Remotti e Adriano Favole Il mondo che avrete – Virus, Antropocene, Rivoluzione, in cui si parla di Covid ma anche degli sconvolgimenti ambientali che il nostro “progresso” ha provocato.
Alle 18,30 appuntamento con Liz Moore, scrittrice e musicista americana autrice di I cieli di Philadelphia, un romanzo che intreccia detective story e saga familiare, passato e presente, con al centro il ritratto di una donna vulnerabile e coraggiosa. A dialogare con Moore sarà il suo editore italiano, Alberto Ibba, per rinsaldare così il robusto sodalizio tra il MCN e la casa editrice NNE.
Alle 19 spazio a uno dei più importanti romanzi italiani del 2020: Al centro del mondo (Mondandori) di Alessio Torino, per il quale Goffredo Fofi ha profetizzato su Internazionale: «Finirà per affermarsi come il miglior scrittore italiano della sua generazione». A condurre la conversazione con l’autore marchigiano sarà Gianmario Pilo, editore di Add.
Alle 19,30, per il ciclo “Mondi da ricordare”, riflettori puntati sulle parole di un autore fondamentale per la storia di questo Festival, Jean Claude Izzo: il talento di Felice Montervino (premio Ubu 2017 con Macbettu) e Matteo Leone(vincitore dell’Italian blues festival) al servizio di un reading-concerto dal titolo “Mediterranei Possibili”.
Alle 20, per la sezione “Mondi erotici”, Elio Turno Arthemalle dà voce al Decameròn di Boccaccio, accompagnato dalle musiche di Mauro Palmas e Arrogalla.
Sipario sulla prima giornata alle 20,30 con La città di notte in concerto: formazione cool jazz con virate nel mondo del blues capitanata da Diego Pani alla voce, con Andrea Schirru al piano, Edoardo Meledina al contrabbasso e Frank Stara alla batteria.
Il Marina Cafè Noir prosegue poi venerdì 18 dicembre, con apertura affidata alla conversazione tra Andrea Staid e Franco La Cecla, antropologo e architetto, autore per Milieu di Africa loro. Viaggio lungo un continente, il ritratto di un continente che rifugge la presunzione del punto di vista europeo e la retorica degli aiuti.
Alle 18,30 una divagazione nella letteratura nordica insieme a Pietro Biancardi, editore di Iperborea, che dialogherà con Jón Kalman Stefánsson, autore islandese che si è distinto negli anni per una lingua dalla singolare ricchezza evocativa, diventando uno dei più amati scrittori nordici. Al centro dell’incontro il suo ultimo libro Crepitio di stelle (Iperborea 2020), un grande romanzo sull’amore, la poesia e la memoria.
A seguire Marco Cassini, editore di Sur, già cofondatore di Minimum Fax e compagno di viaggio di lungo corso del MCN, incontra Andrea Pomella, scrittore romano vincitore del Premio Napoli e candidato al Premio Strega, autore per Einaudi de I colpevoli: un romanzo intenso e doloroso che riflette sui temi dell’abbandono e del tradimento, di quel che resta del legame tra un padre e un figlio dopo un rabbioso distacco durato trentasette anni.
Alle 19 l’omaggio a un grande scrittore cagliaritano, prematuramente scomparso in questo drammatico 2020, Giorgio Todde. Fabio Marceddu porta in scena “Quale amor non cambia”, tratto dagli scritti di Todde con le musiche di Antonello Murgia.
Per il ciclo “Mondi erotici”, alle 20, protagonista la grande Lia Careddu con le letture da “L’amante”, di Marguerite Duras. Sostegno musicale a cura di Gianluca Pischedda e Stefano Guzzetti.
Sarà invece il sax di uno dei più importanti jazzisti italiani, Gavino Murgia, a rendere speciale la seconda giornata del Festival, per una chiusura d’autore fatta di intensità e virtuosismi.
Festival che va in archivio sabato 19 dicembre, con un’ultima fitta serie di appuntamenti, sempre online e sul digitale terrestre, sempre a partire dalle 18. In apertura torna ancora Andrea Staid, per un dialogo stavolta a tre voci insieme a Manuela Vinai e Amalia Rossi, autrici per Meltemi di preziosi approfondimenti etnografici che variano dall’antropologia militante al controverso mondo del gioco d’azzardo.
L’incontro successivo allaccia invece un legame con il mondo latinoamericano: protagonista Alia Trabucco Zerán, scrittrice e saggista cilena, autrice per Sur di La sottrazione, il suo primo romanzo selezionato come miglior esordio dal Consejo Nacional de Chile e da Babelia – El País. Dialogherà con lei Marco Cassini.
A seguire l’atteso appuntamento con Antonio Franchini, che a dieci anni dal suo ultimo libro è tornato in libreria con Il vecchio lottatore (NNE, 2020), un’opera che scompone e ricompone l’immaginario “emingueiano”, e che rivela fragilità e paure dell’uomo contemporaneo. A conversare con lui Edoardo Caizzi, editore di Milieu.
Alle 19 si torna in Cile per omaggiare uno dei grandi maestri di questi ultimi decenni, che proprio il Covid ha portato via la scorsa primavera: Luis Sepulveda. Protagonista del reading a lui dedicato l’attore Daniel Dwerryhouse, per una performance impreziosita dalle musiche di Frabizio Lai e Stefania Rosa Secci.
E ancora, per “Mondi erotici”, a partire dalle 20, Cristina Racca legge uno dei maestri del genere: Charles Bukowski, con brani tratti da “Storie di ordinaria follia”. Insieme a lei le atmosfere seducenti ricreate dal grande groove degli Stompers, la band guidata da Gianmarco Diana al basso, con Danilo Salis alla chitarra, Andrea Schirru alle tastiere e Frank Stara alla batteria.
La diciottesima edizione del Marina Cafè Noir si chiude poi alle 20,30 con il concerto dei Roundella, la formazione guidata da una delle voci più riconoscibili e apprezzate del jazz isolano e italiano, quella di Francesca Corrias, che porta in scena un concerto dal titolo “Mind the loop”.