Sono anni che Medici Senza Frontiere è al fianco di chi ha più bisogno, non soltanto per fornire assistenza medica e sanitaria, ma anche per fornire soccorso in svariati modi.
Nata nel 1971, a Parigi, grazie all’impegno di alcuni medici e giornalisti tra cui figura anche Bernard Kouchner (Nobel per la pace 1999), MSF è un’organizzazione internazionale non governativa.Attualmente è attiva in oltre settanta Paesi nel mondo e conta oltre 35 mila dipendenti tra cui medici, infermieri e altri professionisti che possono essere utili alla causa.
Attività in giro per il mondo
Sono davvero tante le attività che vengono svolte in giro per il mondo. Basti pensare che Medici senza frontiere è stata presente in diverse situazioni tragiche che hanno colpito paesi meno sviluppati (vedi l’Ebola in Africa Occidentale o la Guerra in Yemen nel 2015), ma anche tragedie che hanno visto protagonisti paesi occidentali: basti pensare che è stato enorme l’impegno di MSF per l’Italia, in particolare la Lombardia, durante la prima emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Venne offerta la disponibilità al Governo italiano per supportare il lavoro dei medici, in particolari in ospedali come quello di Lodi e di Codogno. Sono diversi gli operatori sanitari MSF Italia, i quali offrono un aiuto enorme a chi ne ha bisogno.
Principi
Come dichiarato stesso dai diretti interessati, si tratta di un’organizzazione che è volta a fornire cure mediche di qualità, rispettando i principi dell’etica medica stessa. I malati vengono assistiti in maniera dignitosa e secondo il loro credo religioso e culturale.
L’organizzazione, ricordiamo, è difatti sostenuta al 90% da donazioni di benefattori, e quindi rimane completamente indipendente. Non c’è, per questo, necessità di attendere i fondi ufficiali prima di recare aiuto ad un paese in emergenza. Si può agire in totale indipendenza.
Lavorare con Medici Senza frontiere
L’organizzazione ogni anno conta più di tremila operatori internazionali che partono in missione per aiutare il personale che lavora già sul posto. Non è ovviamente facile lavorare in condizioni spesso molto difficili e molto particolari per i volontari, ecco perché bisogna partire con la coscienza di andare a fare qualcosa di davvero utile per il prossimo.
In Italia l’organizzazione ha cominciato a lavorare oltre vent’anni fa con delle attività particolari. Per esempio, si sono svolte diverse attività durante questi anni rivolte prevalentemente a fornire assistenza medica e psicologica alle persone migranti arrivate via mare, ma anche a quelle presenti sul territorio, soprattutto a coloro che sono senza regolare permesso di soggiorno e in particolare condizioni di vulnerabilità.
Esempio, i braccianti impiegati nel lavoro agricolo stagionale nelle regioni del sud Italia. Ma è stato enorme anche il lavoro svolto alla periferia sud-est di Roma, nell’ambito di un accordo con la ASL Roma 2 e in coordinamento con altre organizzazioni sanitarie che operano sul territorio urbano.
Qui è stato implementato un sistema di sorveglianza sanitaria attiva in diversi insediamenti informali e occupazioni abitative dove si svolgono attività di promozione della salute e miglioramento delle condizioni igienico sanitarie.