Pizzo a Latina: i reati contestati, consumati negli ultimi due anni, mostrano l’utilizzo di un metodo tipicamente e tradizionalmente mafioso.
Pizzo a Latina
I reati oggetto di contestazione, consumati negli ultimi due anni, mostrano l’utilizzo di un metodo tipicamente e tradizionalmente mafioso, caratterizzato dalla prospettazione di ritorsioni, dal riferimento esplicito ad un clan di appartenenza, dall’affermazione di un controllo del territorio da cui deriva il potere di imporre il ‘pizzo’, la protezione sia ad attività commerciali che a privati.
In tale contesto, gli indagati hanno fatto leva sulla fama criminale derivante dall’appartenenza al clan, ottenendo in tal modo l’assoggettamento delle vittime ed al contempo l’omertà delle stesse che hanno tollerato le pressanti richieste, senza denunciare gli autori di tali fatti, almeno fino al contatto con le forze dell’ordine.
In particolare, nel primo episodio oggetto di contestazione, uno dei soggetti arrestati, dopo aver appreso di una lite condominiale degenerata in un’aggressione messa in atto da alcuni pregiudicati ai danni di famiglia ospite in un quartiere popolare di Latina, offriva a quest’ultima la ‘protezione’, costringendola a consegnargli la somma di 400 euro in contanti. Le indagini hanno consentito di apprendere un altro episodio estorsivo perpetrato dagli altri arrestati nel settembre 2019, in pieno centro storico di Latina.
Gli indagati, nell’occasione, simulavano un incidente stradale, accusando falsamente un giovane di averli investiti con la propria vettura. A questo punto, minacciavano la vittima con toni perentori ed intimidatori, proponendo di risolvere la questione tramite la dazione di una somma di denaro che veniva loro consegnata, quella stessa notte, dai genitori del ragazzo, nel quartiere Campo Boario, roccaforte delle famiglie rom.
Gli elementi raccolti nel corso dell’attivita’ investigativa hanno poi consentito di ricostruire una serie di episodi criminosi perpetrati dai Di Silvio, con la complicità dell’unico soggetto non legato loro da parentela, finalizzati ad estendere l’attività estorsiva ai danni di vari locali e quella di spaccio di sostanze stupefacenti, soprattutto nella zona cosiddetta dei pub di Latina.
Fonte: Agenzia Dire – www.dire.it