Uno dei punti più rilevanti del percorso fatto in questi mesi si è avuto tra maggio e giugno, prima con la stesura e poi con l’apertura alle adesioni del Manifesto degli Ecologisti Confederati, che ha delineato i tratti essenziali del nuovo progetto politico, indicando innanzitutto lo sviluppo responsabile, l’impiego di fonti energetiche alternative e rinnovabili (al posto di quelle fossili e di altre fonti pericolose come quella nucleare), l’impegno per fermare il cambiamento climatico, per una svolta ecologica a tutela della biodiversità, nonché contro la vivisezione, gli allevamenti intensivi e l’agricoltura degli Ogm; non mancavano la battaglia contro la concentrazione delle risorse alimentari mondiali e le opere pubbliche inutili e impattanti, nonché a favore dell’acqua come bene comune e pubblico, della riduzione dei rifiuti e del riciclo; si proponeva di creare un Piano nazionale urbanistico (per una progettazione guidata da principi comuni e contro il consumo di suolo e la speculazione), di puntare sull’educazione ambientale come materia scolastica e di adottare una politica conservativa del patrimonio forestale.
Altri punti del manifesto riguardavano il sistema sanitario e lo stato sociale (da difendere e valorizzare), la ricerca scientifica (cui destinare maggiori risorse) e il mondo del lavoro (puntando sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese e su un patto sociale contro la disoccupazione, anche grazie all’economia verde e della cultura); si proponevano poi la “nazionalizzazione” della Banca d’Italia e misure improntate a una maggiore sobrietà per la politica e alla lotta all’evasione fiscale (ma cercando nel contempo di agevolare i ceti più poveri).
Infine, quanto alla dimensione europea, si prendeva posizione a favore della creazione di un esercito europeo (proponendo nel contempo di superare la Nato e la presenza militare statunitense in Italia) e di “una nuova Europa sociale, solidale e confederata, che sia Patria dei Popoli e non schiava delle Banche e delle Multinazionali” (con un deciso no a un assetto istituzionale che non dia peso al Parlamento europeo e un rifiuto netto del Mes, del Recovery Fund e di “tutte le altre forme usuraie e ricattatorie come il Fiscal Compact”.
Anche di quei temi – soprattutto di difesa delle acque, salvaguarda del territorio, tutela del patrimonio paesaggistico, faunistico e archeologico, conciliazione di lavoro, salute e sviluppo sostenibile – si è discusso nell’assemblea fondativa online di ieri, cui hanno partecipato delegati di varie parti d’Italia. I Delegati presenti da tutta Italia hanno dato il loro contributo di idee e proposte innovative e qualificate. Dalla difese delle acque in ogni loro forma, alla salvaguardia del territorio, alla tutela del patrimonio paesaggistico, faunistico e archeologico.
Dalla necessità di conciliare lavoro e salute, tenendo presente la difesa del Pianeta e dei suoi abitanti.Tra gli ospiti presenti – oltre a Francesco Cufari, presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali della Calabria, e a Markus Maurmair, sindaco di Valvasone Arzene (PN) e presidente del Patto per l’autonomia) – si segnala l’ex deputato europeo Beniamino Donnici (approdato a Bruxelles nel 2007 dopo la candidatura nella lista Di Pietro-Occhetto – Società civile, dopo una militanza nel Msi, in Calabria libera e poi nell’Italia dei valori), il quale ha sottolineato l’esigenza nazionale di una componente ecologista che in Italia non brilla come in altri stati della comunità europea auspicando che Più Eco possa ricoprire questo ruolo concretamente e con azioni esemplari. Particolarmente rilevante, anche sul piano “simbolico” (alleanza sancita anche dalla similitudine nel simbolo che rappresenta la Terra a forma di cuore), è stata la presenza di Jean-Marc Governatori, consigliere comunale di Nizza e presidente nazionale del partito francese Alliance écologiste indépendante (nato nel 2009 dalla convergenza di La France en action, Génération écologie e Mouvement écologiste indépendant), che rifiuta di inserirsi nelle logiche di posizionamento destra-sinistra. Governatori – che ha segnalato come l’emergenza climatica sia di livello mondiale e perfino più importante di quella rappresentata dalla pandemia da Coronavirus – ha annunciato l’imminente alleanza con Più Eco, tendendo a programmi e intenti comuni anche in ambito europeo.
Ciò non è secondario, considerando che il partito al momento può contare su due seggi a Bruxelles dopo le elezioni dello scorso anno (gli eletti appartengono al gruppo Verdi/Ale) e – qualora non venisse mutata la legge elettorale – un’alleanza con quel gruppo potrebbe consentire la presentazione di liste alle europee senza bisogno di raccogliere le firme. Successivamente è stato presentato il simbolo ufficiale del Movimento la Terra a forma di cuore con la scritta Ecologisti Confederati Più Eco, e, a seguire, si sono succeduti gli interventi dei delegati aperti e chiusi dal Prof.
Mario Canino, neoeletto Presidente del Comitato scientifico, il quale ha ricordato l’impegno del Movimento nel contrastare fermamente il meccanismo europeo MES e ogni forma usuraia nella gestione bancaria europea, ed ha rimarcato come la Costituzione sia da faro culturale, storico ed ideologico del nostro Movimento, nella costruzione di un nuovo modello di società e sviluppo.
La Sicilia ben rappresentata con Salvo Neri dei Liberal Socialisti Sicilia (CT) l’artista Andrea Latina Presidente del Centro Studi Iblei (SR), Prof. Dario Strano Dirigente Fronte Verde Sicilia (CT), Claudio Lombardo e Giovanni Salamone di Mareamico (AG). Ha aderito all’assemblea con molto interesse anche una folta rappresentanza femminile tra le quali si segnalano la scrittrice iraniana di libri per bambini Mozhgan Moshtagh, la geologa Eugenia Belluardo in rappresentanza di Trapani, la Prof.ssa Giuliana Farinaro(Caserta), l’archeologa Maria Lucia Guarneri (Enna), la Sociologa Antonella Vincenzi (Cosenza) e la ex consigliera regionale del Veneto Patrizia Bartelle, presidente di Veneto Ecologia Solidarietá, Fedora Rover consigliera comunale di Villanova di Camposampiero (PD). Ha moderato l’incontro Carlo Pompei, neoresponsabile del dipartimento comunicazione, ed ha presieduto Vincenzo Galizia, eletto all’unanimità Presidente Nazionale pro-tempore.
Alberto Crapanzano infine dichiara che finalmente è nato in Italia un nuovo soggetto politico ecologista, con l’ idea di far pesare di più la sensibilità ambientalista, ecologista e animalista al di fuori dei partiti e degli schieramenti tradizionali, il nuovo movimento trasversale si chiama Più Eco- Ecologisti Confederati ed invita i cittadini ad aderire al nuovo progetto ecologista nazionale, che si pone la salvaguardia della Terra e dei suoi esseri viventi, firmando il manifesto on line nel sottostante link.
https://www.ecologisticonfederati.eu/manifesto-ecologisti-confederati/