Nasce “Tempo Sospeso” di Costadoria
Sarebbe bello riuscire a sospendere il tempo in un periodo difficile. Soprattutto in questo difficile periodo.
“Con i miei soci ci siamo chiesti cosa potevamo fare per andare incontro a chi, ogni giorno, solleva una serranda, apre il suo laboratorio artigianale e ci prova nonostante tutto ciò che attualmente ci circonda. Noi siamo una cantina vitivinicola, ma volevamo in qualche modo far sentire loro la nostra vicinanza”.
Nasce così “Tempo Sospeso” di Costadoria, iniziativa di solidarietà e vicinanza agli esercenti di prossimità che prende corpo nel periodo natalizio ma non vuole assolutamente confondersi con la classica regalìa o offerta promo di Natale:
“Il nostro obiettivo è forse anche più ambizioso. Ci siamo ripromessi di provare a fermare il tempo e regalare quella sensazione di piacere che si prova nel degustare un buon calice di vino, quella esperienza di distacco temporaneo dalle pressioni della vita in questo preciso momento storico. Come? Immettendo nel mercato gli strumenti necessari per chiunque ne voglia usufruire” dice Alessandro Canu, Ceo dell’azienda e ideatore dell’iniziativa.
Ad essere sospeso – con esplicito richiamo alla classica tradizione napoletana del “caffè sospeso” – è il proprio tempo. Beneficiari del tempo sospeso sono tutti coloro vogliano regalarsi una frazione di vita per sé.
Promotori del tempo sospeso sono tutti quegli esercenti che proprio nel periodo natalizio vedono uno spiraglio di risalita dopo il periodo buio di un 2020 da dimenticare:
“Abbiamo pensato che il periodo d Natale, quello che tendenzialmente rappresenta la risalita, la chiusura in bellezza, fosse quello giusto per fare rete con chi ci sta provando. Per premiarli, nel nostro piccolo, alla nostra maniera” spiega Amir Gharizadeh, socio fondatore e direttore marketing.
Come funzione “Tempo Sospeso”?
Funziona così: “Come atto di vicinanza agli esercenti coraggiosi, regaleremo loro una fornitura di vino. L’esercente promotore del Tempo Sospeso, poi, regalerà a chi riterrà opportuno una bottiglia o un calice di vino”.
La rete dei CostadoriaPoint – l’azienda si chiama Costadoria, Tenute Costadoria di Valledoria, nord Sardegna, Golfo dell’Asinara – è diffusa in tutta la Sardegna, ma promotori del “Tempo Sospeso” si trovano anche a Milano, Londra, New York, in aggiunta a una trentina di hotpoint sparsi nel territorio regionale in continuo aggiornamento. Non si tratta solo di luoghi deputati istituzionalmente alla vendita o alla mescita del vino, ma anche all’erogazione culturale, fra cui alcune librerie e un teatro. Il comune denominatore risiede nella capacità di coinvolgimento delle persone, nello sposare l’iniziativa, nel riconoscere i benefici del “Tempo Sospeso”.
In cambio Costadoria chiede unicamente che l’esperienza di tempo sospeso, ovunque essa avvenga (case, laboratori, negozi, etc.) sia immortalata in uno scatto o un video e postata sui social accompagnandola con due doverosi tag: uno per l’azienda vitivinicola e l’altro per l’esercente promotore. “Un do ut des” a costo zero, in restituzione di tempo.
Il vino è un pluripremiato vermentino DOC, quasi un biglietto da visita per la giovane azienda i cui vitigni si affacciano nella foce del Coghinas:
“Ovviamente non avrebbe senso nascondersi, avremo anche dei risultati in termini di marketing. Con questa iniziativa puntiamo a creare una rete virtuosa e farci conoscere. Abbiamo però pensato in concerto con Altrove, agenzia creativa che lavora con noi, che la maniera più efficace per stare vicini a questi piccoli motori dell’economia locale fosse regalare un qualcosa di inestimabile valore: il tempo”.