Buon letargo a te e ai tuoi cuccioli orsa JJ4.
Il Consiglio di Stato con due ordinanze fondamentali in seduta collegiale ha accolto il nuovo ricorso presentato da Enpa e Oipa, sostenuto dall’avvocato Valentina Stefutti nell’ambito della lunga tenace “missione” legale per gli orsi del Trentino.
Nelle ordinanze si rileva “l’insufficiente istruttoria che ha portato il presidente della Provincia di Trento al giudizio di pericolosità dell’orsa e che ha determinato, per motivi di sicurezza pubblica, l’ordine di catturare l’arsa (e non i suoi tre cuccioli) e di custodirla in modo definitivo nel recinto di Casteller”.
Il ricorso chiedeva la sospensiva dell’ordinanza con cui il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, aveva decretato la scorsa estate la cattura e la reclusione a vita dell’orsa JJ4, la più timida orsa del Trentino, che alla fine di giugno era venuta a contatto con due cacciatori mentre era accompagnata dai suoi tre cuccioli. Dopo essersi visto bocciare dallo stesso Tar di Trento l’ordinanza con cui aveva tentato di condannare a morte l’animale, la Provincia autonoma aveva emanato un nuovo atto per l’ergastolo dell’orsa quattordicenne.
Il 12 ottobre scorso, in seduta monocratica, il presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato, Franco Frattini, aveva accolto la sospensiva dell’ordinanza su un nuovo ricorso presentato da Enpa e Oipa dopo la bocciatura da parte del Tar Trentino. In seguito a tale ordinanza, Frattini era stato addirittura ricusato dalla Provincia autonoma, un gesto veramente grave. La ricusazione era stata bocciata dal Consiglio di Stato in seduta plenaria il 26 novembre scorso con l’intervento di altre associazioni: la Lega antivivisezione (Lav) e la Lega per l’abolizione della caccia (Lac).
«Si stenta a credere che nella fase tanto difficile che attraversa il nostro Paese», dichiarano Enpa, Oipa e Lav, «nella crisi tanto profonda della biodiversità, nello stravolgimento climatico che incrudelisce sulla fauna, gli amministratori continuino a investire energie e pubblico denaro in una partita ingiusta e fallimentare, incuranti anche del discredito causato dalla violazione di norme europee e italiane, in una sorta di dispregio per un programma comunitario di alto profilo scientifico, Life Ursus, volto alla reintroduzione degli orsi in Trentino, che ha ricevuto anche, a suo tempo, cospicui fondi. Con il pronunciamento di oggi il Consiglio di Stato riconosce all’orsa JJ4 un vero diritto di natura, vale a dire quello alla libertà e alla pratica dei ritmi naturali che le spettano, a lei come agli altri orsi italiani, nella fase delicatissima del letargo, che costituisce una prova cruciale per la sopravvivenza della specie». Infatti, quanto al “profilo del pericolo che è stato posto alla base dell’ordinanza contingibile e urgente” è stato confermato nelle ordinanze odierne che “nel periodo invernale (indicativamente da novembre a marzo) l’orsa è in letargo”.