I locali in questione si trovano all’interno dell’ex manicomio Villa Clara, oggi Cittadella della Salute, nel padiglione E, dove si trovano anche il Dipartimento di Salute Mentale e il CSM.
In tali locali (separati dagli altri servizi) si svolge l’attività istituzionale regionale dell’Asarp: i laboratori culturali, i gruppi di incontro, la formazione, la biblioteca, l’attività della radio
web, gli incontri e le assemblee, la consulenza (giuridica, amministrativa e previdenziale), il sostegno individuale ai familiari e alle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale, e più in generale a tutte le persone in difficoltà che chiedono consulenza
sostegno e aiuto. Oltre, ovviamente, a tutta l’attività amministrativa e progettuale e la gestione dei contatti e rapporti istituzionali e non.
L’Asarp svolge quotidianamente, come si può comprendere, attività di sussidiarietà complessa e importante, che porta avanti da trentacinque anni.
È evidente che comprendiamo le ragioni dell’ATS Sardegna, ma non possiamo non domandarci se quelle stesse esigenze possono essere soddisfate in altri spazi senza costringere una Organizzazione del terzo settore, importante come la nostra, a chiudere i battenti essendo impossibile trovare una alternativa adeguata alla sua funzione in tempi
brevi.
Abbiamo chiesto all’Ats Sardegna un incontro urgente al fine di trovare una soluzione. Speriamo vivamente che l’allontanamento da quegli spazi (come qualche familiare sospetta) non sia determinato dal non gradimento, da parte di qualcuno o qualcuna, di qualche nostra
doverosa azione di tutela.