SANITÀ: IN SARDEGNA MANCA UN CENTRO DI RIFERIMENTO REGIONALE PER LA CURA DEL PIEDE DIABETICO.
MOZIONE DI M. CIUSA (M5S): “LA REGIONE GARANTISCA LA PRESENZA DI TEAM MULTIDISCIPLINARI E LE NECESSARIE ESENZIONI”.
“Negli ultimi 10 anni in Italia il numero delle amputazioni dovute al piede diabetico si è ridotto di circa il 40 per cento. Tuttavia, soltanto nove regioni italiane dispongono di un centro dedicato alla prevenzione di questa complicanza. La Regione Sardegna, nonostante l’alto numero di diabetici presenti sul territorio, non è tra queste.
Nell’isola, infatti, un Centro di riferimento regionale dedicato alla cura del piede diabetico ancora non c’è, e resta notevole il divario tra territori per quanto concerne il numero di pazienti in carico al singolo diabetologo: si va da una media di circa 850 pazienti per specialista nella provincia di Iglesias Carbonia, a oltre 1600 pazienti nella provincia di Oristano”.
“Ancor più grave – osserva il capogruppo del m5s Michele Ciusa – è il fatto che in tutti i centri diabetologici sardi manca il podologo, mentre la figura del dietista e dello psicologo è presente in maniera insufficiente. Una carenza intollerabile, considerato che si tratta di figure specialistiche dal peso determinante sullo stato di salute del paziente e sul numero di visite periodiche a cui lo stesso si dovrà sottoporre”.
“L’incremento del numero di ammalati registrato nella nostra regione ogni anno – sottolinea Ciusa – non è trascurabile. È quindi impellente la necessità di rimodulare l’organizzazione dei servizi di diabetologia secondo modelli di presa in carico differenziati”.
Così il capogruppo del M5S Michele Ciusa ha presentato una mozione che impegna il Presidente della Regione e la Giunta ad istituire un Centro di riferimento regionale dedicato alla cura del piede diabetico; a garantire la presenza di un team multidisciplinare in tutti i Centri di diabetologia composto dal podologo, dal dietista e dallo psicologo, e infine a provvedere a garantire l’esenzione per quanto riguarda le procedure diagnostiche e terapeutiche necessarie alla gestione clinica ambulatoriale del piede diabetico.
“L’offerta sanitaria dei vari centri o ambulatori di diabetologia della Sardegna – spiega ancora Ciusa – è ancora carente sotto moltissimi aspetti: soltanto nel 15/20% dei casi è presente un ambulatorio dedicato all’educazione terapeutica e degli stili di vita, in nessun centro risulta presente un ambulatorio dedicato al controllo del rischio cardiovascolare; soltanto nel 50% dei centri è presente un ambulatorio riservato alla prevenzione e alla cura del piede e alla cura del diabete e gravidanza”.
“Al quadro descritto va aggiunto che la Regione non riconosce la rimborsabilità per la cura delle lesioni del piede diabetico, pertanto sarebbe auspicabile che si uniformasse al resto d’Italia per poter garantire a tutti i pazienti diabetici sardi le migliori cure disponibili in regime di esenzione”.