Il Polo industriale di Porto Torres, sorto per ospitare uno dei più importanti complessi industriali del settore petrolchimico in Italia, ha subìto nel corso del tempo una riduzione delle attività, oltre che una ingente perdita occupazionale, a causa dei processi di delocalizzazione e deindustrializzazione.
Uno stato di cose che ha portato a dichiarare i comuni di Sassari e Porto Torres Area di crisi industriale complessa. Lo scorso 10 agosto con l’Accordo di Programma, Ministero dello Sviluppo Economico, Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro, Ministero dell’Ambiente, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Regione Autonoma della Sardegna, Provincia di Sassari, Comune di Porto Torres, Comune di Sassari, Autorità di Sistema portuale del mare di Sardegna e Invitalia si sono impegnati ad attuare il Progetto di Riconversione e Riqualificazione Industriale (PRRI) dell’area.
Per un Accordo che dispone, in questa prima fase, di una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro, di cui 20 stanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico a valere sull’intervento nazionale Legge 181/89 e 2 milioni stanziati dalla Regione Sardegna a titolo di cofinanziamento. Risorse destinate allo sviluppo dell’area interessata e a dare nuova linfa alle iniziative imprenditoriali.
Sul fronte della destinazione della tipologia di imprese e della migliore localizzazione che consenta alle imprese di operare al meglio delle loro potenzialità, il Consorzio industriale provinciale avrà, in questa fase, il ruolo di info point per tutti gli imprenditori che credono nel rilancio di questa importante parte del territorio e del suo tessuto industriale. E ne faranno domanda per un bando che è partito lo scorso 15 dicembre e sarà valido fino al 15 marzo 2021.
“Abbiamo sempre creduto che si dovessero attuare strumenti concreti per agevolare non solo lo sviluppo ma anche, e soprattutto, il rilancio delle nostre aree industriali – spiega il presidente del CIPSS, Valerio Scanu – e i primi fondi a sostegno del progetto di riconversione e riqualificazione industriale sono un risultato importantissimo che darà grande slancio a tutto il nostro territorio”.
Il Progetto di riconversione, elaborato e coordinato da Invitalia, ha la finalità di promuovere gli investimenti nel settore della chimica verde e della bioeconomia, rafforzare il tessuto produttivo esistente, attrarre nuovi investimenti e sostenere il reimpiego dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro.
“Finalmente è operativo uno strumento tanto atteso quanto rivendicato in tutte le sedi istituzionali. Ma questo bando rappresenta solo il primo passo. Confidiamo, infatti, in ulteriori prossimi stanziamenti per rafforzare l’azione di rilancio definitiva- aggiunge Scanu – che seguiremo da vicino. Il nostro ruolo di accompagnamento e informazione a beneficio degli imprenditori che credono in questo percorso sarà ancor più carico di responsabilità ma al tempo stesso più stimolante. Una sfida in più per superare questo difficile momento di crisi.”
Dedicati alle imprese che intendono puntare su questo territorio, sono stati previsti incentivi agli investimenti, politiche attive del lavoro, spazi localizzativi, infrastrutture e ambiente, networking con il sistema del credito e con Mediocredito centrale oltre a servizi di informazione per agevolare le aziende nel loro iter di istruttoria delle domande.