Questa è la ragione principale della mia opposizione a Soddu e a questo sistema che da tempo blocca lo sviluppo della città nell’indifferenza colpevole di tanti.
L’ambiguità politica di questa giunta comunale doveva essere svelata agli elettori prima del voto. Non dopo.
Perché non dire prima delle elezioni che nell’esecutivo Soddu ci sarebbero stati un ex assessore regionale cagliaritano del PD e un ex assessore regionale del centrodestra?
Magari coloro che al ballottaggio hanno votato Soddu per non votare a destra avrebbero dovuto sapere che poi in giunta sarebbe entrato un ex assessore della giunta Cappellacci, candidato lo scorso anno a sostegno di Solinas.
E lo stesso vale per l’ex assessore cagliaritano della giunta Pigliaru Filippo Spanu.
È una questione di trasparenza e di rispetto nei confronti della città, che meritava di sapere prima del voto se ad amministrare sarebbero poi andati un cagliaritano del PD e un ex assessore di centrodestra.
Perché destra e sinistra non sono la stessa cosa. E non si può essere allo stesso tempo di destra e di sinistra. O si sta da una parte o si sta dall’altra. Schierarsi significa scegliere e non si deve avere paura di farlo.
Mi domando poi se davvero Soddu, tra i consiglieri eletti o tra i tanti sostenitori che si sono apertamente schierati con lui, non abbia trovato nessuno che potesse fare l’assessore alla cultura o al personale. Possibile che non ci fosse proprio nessuno?
La nomina di Crisponi e Spanu è mortificante prima di tutto per chi si è candidato, per chi ha combattuto, per chi si è speso per Soddu e magari è pure riuscito a farsi eleggere. Un gesto che rivela tutta la scarsa considerazione del sindaco verso la sua maggioranza. Ma anche verso il consiglio comunale, visto che Soddu ha deciso di annunciare la nomina di Crisponi con un comunicato stampa e non con una comunicazione all’assemblea cittadina che si riunirà venerdì.