Dovrei scrivere dei problemi teresini ma, disgustato da alcuni ultimi avvenimenti poco edificanti, come dei minorenni storditi dal fumo di canna o di autisti che pur impegnati in un lavoro tanto utile quanto massacrante, non si ferma dopo aver investito una cagnolina inerme, non si degna neppure di una fermata per vedere a cosa apparteneva quel botto che sicuramente non può non aver sentito, ma anche di argomenti futili come l’avvento delle luminarie natalizie che sono apparse nelle via Nazionale di Santa Teresa dopo l’albero di Natale nella piazza principale. Tutti argomenti che permetterebbero di riempire pagine di cronaca seguendo le diverse interpretazioni che si possono fare, seguendo i vari punti di vista, prendere posizione su taluni in un certo modo, diverso su altri, comunque dividendo forse in fazioni la Comunità che ha bisogno di pace, di tranquillità, di evitare di esagitare gli animi che tanto hanno bisogno di serenità.
Meglio scrivere sulle vicende che attraversano l’intero Paese: crisi si, crisi no, ecco l’amletico dubbio del momento, ce la farà il Premier Conte a terminare il panettone natalizio? E’ veramente l’incognita che, forse, pur nello scarso interesse che il protagonista esercita in questo particolare momento diviso tra pandemia e crisi economica, nonché, dalla rabbia che questo momento sta vivendo?
Il dilemma di chi si interessa di politica, al massimo, si pone è: Renzi e la sua Italia Viva, veramente manterrà il proposito di distruggere il proposito di Conte di affidare ad una “cabina di Regia” la gestione dei fondi che dovrebbero arrivare dall’Europa? Chi dei due perderà la faccia su questa alternativa?
Faccia e controfaccia, Di Maio e Zingaretti dicono forte e chiaro che non se ne parla neppure di cambiare cavallo, poi sussurrano che non sarebbe male sostiuire il Premier. Pensate, un Cottarelli con due vice, una sceneggiata che, se non si trattasse di un giochetto vecchio quanto la politica, gli si potrebbe persino credere. In questo clima veramente surreale, radio Conte fa trapelare che c’è spaccatura nel gruppo avverso, fake dice Renzi e c’è da credergli, sono talmente pochi che sarebbe impossibile spaccarsi.
Coraggio, che stia succedendo qualcosa, anche se su questo, sotto Natale poco interessa a chi non riesce a rassegnarsi al brutto momento (sul piano sanitario) che stiamo attraversando, con la mente più all’albero che a Conte, è dato dal solito Gianni Letta che è da un po che sta consumando i sampietrini delle vie di Roma, protagonista ormai unico nella vecchia storia di unire disunendo e disunendo unire, conscio che la moglie di fare crostate più ne ha voglia ma, principalmente, manca quella gentilissima Dama che era la Signora Angiolillo che nel suo salotto aveva visto risolversi crisi ben più profonde.
Chissà cosa potrà succedere in questi affannati prossimi giorni? Un po di fantapolitica: Mattarella che convoca Conte per chiedere se ha deciso di togliersi…oppure, più che un rimpasto faccia un piccolo rimescolamento; lui ancora premier con due , tre vice un vero tecnico in economia indipendente, nel ministero al posto dell’insipido Gualtieri; Bonacini alla segreteria del PD; Renzi al governo per evitare di rovinarsi i gomiti a furia di morderli, tutto in attesa che questi benedetti vaccini producono il loro affetto e la maledetta pandemia scompaia proprio quando le cose italiane stanno per implodere e tutti i pensieri sono rivolti al nuovo presidente della repubblica che ci sarà, chi lo vuole con le palle, e chi invece lo preferisce scialbo per poi poter pensare che alla fine: in fondo, Mattarella è ancora giovane abbastanza per rimanere li dove, a onor del vero poco danno ha fatto e poco ne farebbe.
Siamo quì ad aspettare il sacro Bambino, il resto chissà se ce lo faranno vedere?
BT