Santanastasio (Presidente Nazionale Archeoclub d’Italia): “Aperta sede Archeoclub d’Italia anche a Corbara in prossimità della Costiera Amalfitana. Nei prossimi giorni chiederemo incontro con sindaco di Procida, potremmo portare, sull’isola, il Meeting Nazionale sul turismo ambientale anno 2022. Ora abbiamo 145 sedi e 5000 soci”.
Domani, Venerdì 22 Gennaio – in diretta Facebook, ore 18 Archeoclub d’Italia Archeoclub Italia | Facebook per il ciclo di WeBinar “Il Giubileo dell’Archeoclub” , vedremo i siti romani in paesaggi stranieri ma anche italiani.
Finocchiaro, (Responsabile Nazionale dei Dipartimento Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia) : “Mostreremo le buone pratiche messe in campo in Italia nella valorizzazione dei siti archeologici che caratterizzano i paesaggi italiani”.
“Archeoclub d’Italia apre sede a Corbara, paesino di 2500 abitanti situato alle pendici dei Monti Lattari tra i monti Albino e Cerreto, nell’ Agro nocerino – sarnese, in prossimità della Costiera Amalfitana. Un borgo che ha ben duemila e duecento anni di storia. Riusciremo a fare da cerniera con una valorizzazione ampia del territorio.
Una valorizzazione che comprenderà il territorio in tutti i suoi angoli e scorci: da Corbara alla Costiera Amalfitana. Disponibili in questo modo ad accendere i fari in termini di valorizzazione e promozione sulle grandi ed uniche potenzialità archeologiche e culturali. Nella stessa Costiera Amalfitana ci sono siti culturali ed archeologici di grande valore come la Villa Romana di Minori, dell’I Secolo d.C. e la Villa Romana di Positano”. Lo ha affermato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia.
“Dunque dopo Matera, in Basilicata, Ercolano e Castelvolturno, in Campania, Archeoclub d’Italia sarà anche a Corbara, nuova sede campana, a pochi chilometri dalla Costiera Amalfitana. Riteniamo fondamentale il racconto dei borghi – ha proseguito Santanastasio – sia di quelli conosciuti ma anche dei borghi meno conosciuti. E’ di prossima apertura un’altra sede Archeoclub in Sicilia, ma stiamo crescendo anche al Centro e al Nord Italia”.
L’idea di portare a Procida il grande evento Archeoclub d’Italia: il Meeting nazionale 2022 per il cinquantunesimo dalla nascita dell’Associazione.
“E’ nostra intenzione chiedere un incontro al sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino, del quale condividiamo le dichiarazioni rese in questi giorni sull’importanza dei borghi e del territorio, dell’ambiente e ci stiamo attivando affinché questo possa accadere già nei prossimi giorni. La speranza è quella di poter incontrare tutte le parti in campo.
C’è la disponibilità da parte nostra – ha proseguito Santanastasio – a portare a Procida il Meeting Nazionale 2022 che si baserà molto sul tema del turismo sostenibile. Archeoclub conta ora ben 5000 soci in tutta Italia, è nata nel 1971 come Centro di Documentazione Archeologica al fine di sostenere con un impegno concreto gli studiosi e gli esperti dell’archeologia nella divulgazione della conoscenza del Passato.
Tra i soci fondatori ricordiamo Massimo Pallottino, allievo di Giulio Quirino Giglioli e primo docente di Etruscologia alla Sapienza di Roma, Gianfranco Paci cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, il professor Romolo Augusto Staccioli, il filosofo Francesco Berni, ideatore e promotore instancabile.
L’immenso patrimonio archeologico storico – artistico, architettonico e ambientale presente sul territorio italiano costituisce da sempre una grande attrattiva per il mondo intero; custodirlo e valorizzarlo, richiamando i cittadini alla responsabilità e al dovere di collaborare con le istituzioni, in primis le Amministrazioni locali, le Università, le Soprintendenze, i Poli Museali, è stata la premessa sulla quale i fondatori hanno posto le prime basi. Da 50 anni gestiamo siti culturali nazionali importanti, prendiamo cura del patrimonio artistico ed ambientale dell’Italia”
Comitato Tecnico Scientifico con alcuni dei più importanti esperti nazionali ed internazionali del patrimonio artistico, naturalistico, ambientale italiano.
E domani Video – Conferenza su “Architettura e Paesaggio – la poetica dello spazio sacro”. Archeoclub d’Italia renderà note altre storie e luoghi significativi dal punto di vista archeologico e naturalistico. Proseguirà dunque il ciclo dei 22 WeBinar organizzati nell’ambito del GIUBILEO di ARCHEOCLUB D’ITALIA per i 50 anni dalla nascita dell’Associazione.
Più di 30 tra architetti, archeologi geologi, restauratori e professionisti attivi nel campo del turismo culturale, riusciranno a parlarci e mostrarci i vari campi in cui ArcheoClub D’Italia opera da 50 anni: Archeologia – Storia – Architettura – Ingegneria Naturalistica – Arte – Protezione Civile. Diretta, domani, Venerdì 22 Gennaio, alle ore 18, in diretta sulla pagina Facebook di Archeoclub d’Italia Archeoclub d’Italia Archeoclub Italia | Facebook
Domani il Tempio romano di Diana a Merida ma anche i siti romani nel paesaggio italiano.
“Il rudere, il reperto, la città storica, i siti archeologici, i paesaggi, sono ambiti in cui l’architettura è chiamata a dare risposte concrete e coerenti, rispetto alle criticità del nostro tempo. Un dibattito aperto e conflittuale – ha affermato Francesco Finocchiaro, Presidente della Sede locale dell’Archeoclub d’Italia, Hybla Major di Paternò e Responsabile Nazionale dei Dipartimento Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia – a cui vogliamo dare un nostro contributo operativo.
I temi più rilevanti che vogliamo affrontare sono le coperture e le protezioni dei giacimenti archeologici, la narrazione degli stessi, anche attraverso le anastilosi virtuali; la questione delle opere provvisionali e dei puntellamenti – che spesso diventano solo dispositivi di mummificazione del patrimonio culturale – e il tema della trasformazione della città storica e della campagna, con le sue conflittuali compresenze tipologiche e morfologiche. L’architettura quindi, come strumento, come dispositivo – di ricerca e di progetto. Vogliamo raccontare le buone pratiche e sperimentare nuove soluzioni.
L’Archeoclub non è solo contemplare romanticamente il rudere archeologico, nelle gite fuori porta. Oggi bisogna guardare oltre e leggere gli ambiti di approfondimento, individuando nuovi paesaggi culturali e disciplinari, nuovi ambiti: l’archeologia, l’antropologia, le arti visive e plastiche, la letteratura, la musica, il teatro, il cinema, la danza, la fotografia, anche nelle loro espressioni contemporanee.
Individuare non tanto un paesaggio ma “i paesaggi” (come definisce la Convenzione Europea del Paesaggio di Firenze nel 2000). Un atlante ragionato che descrive l’uomo e la sua dimensione terrena e divina. Un modo per guardare, non più l’oggetto in se, ma lo stesso elemento emergente nel suo contesto. Significa incidere sulla percezione dei paesaggi urbani e rurali, naturali e antropici.
Significa avere una visione politica, che incide sulla percezione della bellezza che vivono le nostre comunità, attraverso una presenza capillare nelle istituzioni, negli enti, nelle scuole. Sosteniamo un diverso modo di guardare, di indagare e di trasformare il nostro pianeta (glolocal), definendo una diversa modalità di percezione e di osservazione.
La missione è sviluppare la ricerca, per promuovere buone pratiche, sostenendo le eccellenze che questo Paese Italia possiede. Il nostro compito è entrare nei dibattiti – nazionali e internazionali – con il contributo, frutto del lavoro di rete, tra le tante sedi italiane.
Questo significa partecipare attivamente ai convegni, alle mostre, ai seminari; sostenere il lavoro di studenti, laureandi, dottorandi e ricercatori italiani e le loro scuole, insieme ai tanti enti, per realizzare un atlante di conoscenze utile per avviare buone pratiche avviando seminari di progettazione, laboratori e mostre, per narrare e costruire il nostro futuro a partire dalla nostra storia”.
Domani in diretta interverranno: Marcello Panzarella, ordinario di Cimposizione Architettonica e Urbana presso Università di Palermo , Antonello Marotta, Ricercatore Dipartimento di Architettura e Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari. L’evento è stato ideato ed organizzato da Archeoclub d’Italia sezione di Paternò, Sicilia.