Archeologia: rinvenuto a Noto un possibile sito protostorico
“Abbiamo avuto modo di effettuare un saggio di scavo nei pressi dell’unico monumento realizzato nella Noto post-terremoto del 1693, che è l’Eremo della Provvidenza, e pensiamo che un ulteriore proseguimento di questi scavi possa mettere in luce il sito protostorico“.
Lo ha affermato Lorenzo Guzzardi, direttore del Parco Archeologico di Leontinoi, affermato archeologo internazionale, intervenendo al WeBinar promosso da Archeoclub d’Italia sezione di Noto “Nella Ferita la Cura – 11 gennaio 1693”, evento ideato e organizzato in memoria del terremoto che nel 1693 rase al suolo 45 centri della Valle di Noto, in Sicilia. Guzzardi si è soffermato sulle “Tracce di insediamenti preistorici e protostorici sul Monte Alveria”.
“Nella Noto antica abbiamo almeno 120 sepolcri ma altri ritrovamenti lasciano intendere che possano esserci altri insediamenti nella zona del Castello di Noto. Evidenziata anche la presenza di vari segni ebraici – ha continuato Guzzardi -, candelabri ebraici all’ingresso di alcuni sepolcri. Ci sono tombe preistoriche che hanno firma diversa e dunque un arco archeologico. È stata trovata anche una chiesa di Età Normanna”. Noto antica è da vedere, filmare, raccontare, far conoscere.
L’Archeoclub d’Italia porta per la prima volta l’archeologia e il paesaggio in diretta sulle piattaforme social.
“Nuove sedi a Matera, Castelvolturno, Ercolano ma Archeoclub per la prima volta porta l’archeologia in diretta sulle piattaforme social. È una grande novità – ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia – perché abbiamo programmato ben 22 dirette, tutti i venerdì, per fare entrare i siti archeologici italiani nelle case di tutti e parlare al Mondo. Lo vogliamo fare grazie alla stampa nazionale ed estera e attraverso le piattaforme social.
Stiamo facendo e riscrivendo la storia perché per la prima volta l’archeologia, con i grandi protagonisti ed esperti, è in diretta dai luoghi protagonisti di studi e approfondimenti. Per questa impresa abbiamo messo insieme ricercatori ed istituzioni, dunque saranno i ricercatori a parlare la gente. Nell’ambito del cinquantesimo anniversario dalla nascita dell’Associazione riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali. Avremo un ciclo con ben 22 appuntamenti dedicati alle attività culturali nazionali. Più di 30 tra architetti, archeologi geologi, restauratori e professionisti attivi nel campo del turismo culturale, riusciranno a parlarci e mostrarci i vari campi in cui Archeoclub d’Italia opera da 50 anni: Archeologia, Storia, Architettura, Ingegneria Naturalistica, Arte, Protezione Civile, Geologia.
L’Archeoclub d’Italia cresce con le nuove sedi di Matera, Castelvolturno ed Ercolano ma ne apriremo ancora delle altre sul territorio italiano. Il 25 febbraio, inoltre, cade il 50° dalla nascita di Archeoclub ed effettueremo una diretta alla quale parteciperà il prof. Romolo Staccioli, unico firmatario vivente della fondazione di Archeoclub, e l’8 marzo coinvolgeremo tutte le donne Archeoclub d’Italia per la festa della donna”.
Grande successo anche per il WeBinar trasmesso in diretta da Noto, Sicilia.
Il Direttore del CNR di Catania e docente dell’Università di Palermo, prof. Massimo Cultraro, si è soffermato sui numerosissimi rinvenimenti di Pantalica nel siracusano con reperti risalenti a migliaia di anni fa e ha sottolineato le prospettive di ricerca.
Il docente di Storia Greca dell’Università di Catania, prof. Emilio Galvagno, ha approfondito i rapporti tra greci e siculi.
Quando Noto venne colpita da una pandemia, poi il secolo si concluse con il terremoto. Grande fu la capacità di resilienza di questo popolo.
“Dal 1629 al 1633, la peste, descritta anche dal Manzoni, decimò Noto. La città contava allora 24.000 cittadini – ha affermato Laura Falesi, archeologa e Presidente della sede netina di Archeoclub d’Italia – e dopo la pandemia a 12.000. Poi nel 1693 arriva il terremoto, che rade al suolo 45 centri urbani della Valle di Noto. Ben 8 di queste città riescono a rinascere e nel 2002 diventano Patrimonio Unesco. Questa data era dunque la fine di un’epoca e l’inizio di un’altra. La popolazione ebbe una grandissima capacità di resilienza”.
La Necropoli di Noto sorprende ancora!
“La Necropoli di Noto, in Sicilia, è estremamente interessante anche grazie al rinvenimento di ceramiche, fuseruole – ha dichiarato ora, Eleonora Listo, archeologo della preistorica -, anelli, fibule risalenti al IX-VIII secolo a.C., e dunque parliamo di reperti che risalgono quasi a 3000 anni fa”.
E ora tali reperti avranno un volto e Noto un Museo Civico Archeologico, a breve da visitare, da filmare, da vivere.
“Siamo molto contenti di poter raccontare la nostra Noto Antica in occasione dell’evento nazionale per la ricorrenza del mezzo secolo di vita dell’Archeoclub Italia. La città, distrutta dal terremoto dell’11 gennaio 1693, custodisce le origini della nostra comunità e il percorso intrapreso in questi anni da Sindaco di Noto è stato quello di andare alla ricerca di esse attraverso una certosina ricostruzione storica e numerose iniziative di valorizzazione del sito. In questo percorso – ha dichiarato Corrado Bonfanti, sindaco di Noto, concludendo la diretta in serata – è stata importante la collaborazione con le associazioni locali, tra le quali possiamo annoverare la sezione di Noto dell’Archeoclub, brillantemente presieduta dall’archeologa Laura Falesi, curatrice dell’allestimento del nostro Museo Civico archeologico di prossima apertura. Abbiamo ancora molta strada da percorrere, ma siamo felici di poterla percorrere in ottima compagnia. Il recupero di Noto Antica e il collegamento, non solo virtuale, con le origini e la storia di Noto è stato uno dei cardini di questa Amministrazione comunale.
In dieci anni di mandato è stata anche fondamentale l’attività di collaborazione in sinergia con le associazioni locali che supportano la ricerca e le attività di studio e valorizzazione su Noto Antica e sul Monte Alveria.
In questo senso rientrano le collaborazioni con l’Isvna (Istituto per lo Studio e la Valorizzazione di Noto Antica), con l’Archeoclub di Noto, che propone ormai da 8 anni anche l’appuntamento “Nella Ferita la Cura – 11 gennaio 1693”, con la cooperativa Tempora e con il Club 4×4 Val di Noto, quest’ultimo organizzatore dell’evento “La Festa dell’Alveria” che ogni anno, a maggio, fa rivivere un momento storico legato a Noto Antica.
Tra i progetti rientrano anche la trasformazione del caseggiato Mazzara in info-point con il progetto presentato dal Club 4×4 Val di Noto; la realizzazione di un docufilm con la regia di Sebastiano Deva sul terremoto del 1693.
Abbiamo inoltre istituito il Premio Noto Antica, assegnato tra gli altri all’egittologo Zahi Hawass, al prof. Sebastiano Tusa (postumo) e al prof. Michele Luminati. Ormai da tre anni è in atto una collaborazione con l’Università Federico II di Napoli per lo svolgimento di alcune campagne di scavi che hanno già portato alla luce diversi ritrovamenti importanti.
Ultimo, ma non per importanza, la riapertura del Museo Civico di corso Vittorio Emanuele, nella Noto nuova, che farà da “porta” su Noto Antica, conservando ed esponendo reperti provenienti dal Monte Alveria. L’Amministrazione ha inoltre lanciato un nuovo progetto per la valorizzazione del sito in collaborazione con Officine Culturali di Catania: un percorso da condividere con l’intera comunità”.
I 50 anni di Archeoclub d’Italia continueranno con “Il Giubileo di Archeoclub”, in diretta dall’Italia piena di storia, bellezza, piena di tutto il bello che il Mondo possa avere. Un’Italia da raccontare, da vivere, visitare.
Venerdì 22 gennaio, alle ore 18:00, in diretta su Archeoclub d’Italia Archeoclub Italia | Facebook , l’“Architettura e il Paesaggio, la poetica dello spazio sacro”.