Raffiotta (Pres. ArcheoClub Morgantina): “Il ritorno della Dea di Morgantina e dei tesori, rappresentò una data storica per l’Italia. Reperti archeologici di valore facevano rientro in Patria. In base a quell’accordo del 2006, gli argenti di Morgantina ogni 4 anni sono costretti ad un viaggio tra Italia e Stati Uniti che oggi potrebbe non essere più sostenibile.
L’indagine diagnostica non invasiva ha documentato la fragilità dei reperti. Abbiamo firmato ed inviato appello al Ministro Franceschini affinché tali accordi possano essere rivisti”.
“Gli argenti di Morgantina possono essere a rischio. Nel 2010, rientra in Italia la Dea di Morgantina. Fu un evento storico, in quanto per la prima volta un reperto archeologico di notevole importanza faceva ritorno in Patria.
L’accordo di restituzione siglato nel 2006 dal direttore del Metropolitan Museum di New York e dall’allora Ministro dei Beni Culturali prevede, infatti, una clausola a nostro parere paradossale e ingiusta: gli argenti, la cui fragilità è stata confermata da una campagna di indagini diagnostiche non invasive realizzata nell’estate 2014 ad Aidone, sono costretti a viaggiare tra Italia e Stati Uniti ogni quattro anni per quarant’anni, con seri rischi per la loro incolumità.
Noi chiediamo a distanza di un decennio, di rivedere questo accordo per tutelare tale patrimonio archeologico e storico della nostra Italia. Per questo motivo, ArcheoClub ha scritto al Ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini che sta lavorando in modo egregio sulla tutela del patrimonio culturale italiano”. Lo ha annunciato oggi, Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di ArcheoClub D’Italia.
La battaglia è portata avanti dalla sezione siciliana. “ArcheoClub Aidone – Morgantina”.
Ma cosa sono gli argenti di Morgantina?
Si tratta di 15 pezzi in argenti del III secolo a.C. e dunque un patrimonio unico, probabilmente nascosto in occasione del saccheggio della città di Morgantina, in Sicilia, ad opera dei Romani nel 211 a.C. Gli oggetti risalirebbero al 240.a.C. all’epoca in cui la città era sottoposta a Gerone II di Siracusa.
Nel 2006 l’allora Ministro dei Beni Culturali, l’allora Assessore regionale ai beni culturali e ambientali della Regione Siciliana e l’allora direttore del Metropolitan Museum di New York, convennero che il tesoro fosse restituito all’Italia.
E nel 2010, grazie anche all’allora Direttore del Parco Archeologico di Morgantina, architetto Enrico Caruso, l’Italia registrò un grande successo in quanto un reperto archeologico di grande valore rientrava dagli Stati Uniti in Italia, nella sua Patria d’origine. Fu un messaggio chiaro di riappropriazione del patrimonio culturale, nazionale.
Un momento storico documentato da giornali e tv di tutto il mondo.
“Siamo impegnati con grande cura e passione nella diffusione della conoscenza e alla valorizzazione dei beni culturali ricadenti nel territorio aidonese, in Sicilia, promuovendo diverse campagne di sensibilizzazione per la salvaguardia e la tutela del patrimonio danneggiato. Il sito archeologico di Morgantina, com’è noto, è stato oggetto in passato di continui saccheggi da parte dei tombaroli; solo dopo decenni di
Archeoclub Aidone – Morgantina e trattative diplomatiche è stato possibile individuare all’estero e rimpatriare in Italia i capolavori trafugati – gli acroliti, gli argenti, la dea, la testa di Ade – preziosi reperti che da qualche anno sono il vanto della collezione del museo archeologico regionale di Aidone, offrendo al piccolo comune dell’ennese una nuova opportunità di crescita economica legata allo sviluppo del turismo.
L’ Archeoclub Aidone-Morgantina’ – ha affermato Rosalia Raffiotta, Presidente della sezione locale “ArcheoClub Aidone – Morgantina” – nel tempo ha lavorato intensamente per dare il proprio contributo alla valorizzazione di questi straordinari tesori, organizzando in più occasioni anche manifestazioni con petizioni e appelli alle istituzioni: si ricordi la prima campagna promossa nel 2006 a livello nazionale tramite Archeoclub d’Italia, finalizzata al rientro della statua della Dea di Morgantina dagli USA direttamente ad Aidone, e quella del 2014 per contrastare la restituzione al MET di New York degli “Argenti di Morgantina”, rimpatriati in Italia nel 2010.
In base all’accordo stipulato tra le parti, gli argenti di Morgantina ogni 4 anni viaggiano tra Italia e Stati Uniti. Si tratta però di un reperto estremamente fragile. Chiediamo che si possa tornare urgentemente a discutere sull’opportunità che l’accordo sopra menzionato tra lo Stato Italiano e il MET di New York venga rivisto.
La medesima richiesta era già stata avanzata dalla nostra associazione nel novembre 2014, inviando una lettera aperta indirizzata alle istituzioni preposte alla tutela a livello nazionale e regionale. La richiesta rimase allora inascoltata e la questione non venne adeguatamente affrontata, tant’è che per gli argenti nel gennaio 2015 iniziò un nuovo lungo peregrinare.
Dopo i primi quattro anni ad Aidone, infatti, nel 2015 il tesoro di Eupolemo ritornò al Met per quattro anni, per essere restituito all’Italia all’inizio del 2019. Gli Argenti di Morgantina sono estremamente fragili e continuare a movimentarli con una tale frequenza, sottoponendoli a inutile stress, non lo riteniamo opportuno, trattandosi di capolavori unici al mondo.
Siamo inoltre convinti che gli esiti della campagna di indagini diagnostiche dell’estate del 2014 abbiano fornito dati significativi per poter chiedere al MET la revisione dell’accordo, essendo stato accertato uno stato di conservazione precario dei reperti, che probabilmente all’epoca dell’accordo non fu tenuto in sufficiente considerazione o che è sopraggiunto nel corso degli anni successivi”.
ArcheoClub, Associazione Ecomuseo: I semi di Demetra di Aidone, Il Comitato cittadino di Aidone, l’Associazione Donne aidonesi A.D.A., l’Associazione Università del Tempo Libero di Aidone, l’Associazione Musicale “Vincenzo Bellini”,l’Associazione N.O.I.S. sede di Aidone, l’Associazione “All’improvviso di Aidone”, Legambiente Circolo Piazzambiente, hanno firmato ed inviato un appello al Ministero dei Beni Culturali, alla Regione, alla Soprintendenza, al Parco Archeologico di Morgantina,
“Con questo appello – ha concluso Raffiotta – sollecitiamo pertanto gli organi competenti affinché si avvii una discussione urgente a livello regionale e nazionale, quindi internazionale, per ridiscutere l’accordo con il Met.
A e a nome della comunità aidonese, chiediamo quindi a gran voce che il tesoro di Eupolemo non lasci più la Sicilia, esprimendo sin d’ora la nostra volontà a tornare a manifestare, come già fatto in passato, per la tutela del nostro patrimonio e nel contempo ad operare per sensibilizzare l’opinione pubblica nazionale sulle problematiche che riguardano la salvaguardia e la tutela del patrimonio archeologico aidonese”.